Georgia-Italia | Le pagelle di ROM dei giocatori Olimpia (più Pozzecco)

Le pagelle di ROM dei giocatori Olimpia Milano in Georgia-Italia: Ricci porta Italbasket ai mondiali, Biligha segna di puro talento

Ricci 8 – Prestazione rotonda, trovando il canestro alla fine, mettendo la tripla di fatto chiave, smazzando 6 assist e prendendosi 7 rimbalzi. Pippo porta la Nazionale ai mondiali.

Baldasso 6 – 11’ senza picchi, segnando una tripla ma sbagliandone un’altra aperta. Non lascia il segno neanche dopo il “rosso” Mannion.

Biligha 7.5 – Colossale, as usual, con una stoppata clamorosa, e segnando 11 punti di puro talento. Non è un fattore a rimbalzo, ma si prende le sue responsabilità.

Coach Pozzecco 7 – Una squadra “matta” come lui, che rischia di buttare via tutto nel finale, sbaglia anche due liberi chiave, ma alla fine la nave va in porto. Con il cuore del Poz.

13 thoughts on “Georgia-Italia | Le pagelle di ROM dei giocatori Olimpia (più Pozzecco)

    1. Una gioia contenuta possiamo averla oppure è vietato?
      Possiamo provare felicità per essere ai mondiali, che non è che negli ultimi anni succedeva spesso?
      Sì può dire che Biligha e Ricci hanno giocato bene (spero che Messina abbia visto la partita) e che Poz ha preparato una buona difesa su Sheghelia o dobbiamo scrivere solo quando si perde?
      Nel caso tu propenda per la seconda ipotesi ti posso prestare il randello di Tafazzi

      1. @Iellini: su certe testate on line, tipo Gazzetta, si parla di impresa.
        A me non sembra proprio che battere la Georgia lo sia. In ogni caso, sono lieto della qualificazione anche se non cambierà nulla nel panorama domestico perché la nazionale non se la caga nessuno. Tiferò Italia contro chiunque, con la certezza che saremo in pochi a farlo.

  1. DI.ME. hai ragione, ma prendiamo quello che arriva…e pensa ai calciatori che i mondiali li guardano in Tv 😁

  2. Oggi Biligha non è stato solo tutto atletismo e determinazione come al solito, ha giocato una partita di alto livello. Parere personale: in questo momento, non dico in assoluto, vale più di Voigtmann.

    1. Biligha ha giocato bene, dimostrando i soliti riflessi pazzeschi sulla stoppata, ha preso falli e prodotto punti, ma come al solito a rimbalzo fatica, che è il motivo per cui in Eurolega gioca poco.

      Voigtmann è reduce dall’Europeo come Melli, Datome e Tonut. Tutti stanno ritrovando la forma dopo l’Europeo, se si pazienta per gli altri bisogna farlo anche col tedesco.

      Comunque si, al momento Biligha è più in forma, ma bisogna calcolare l’effetto responsabilità/gasamento del capitano della Nazionale, mentre all’Olimpia può essere deprimente per lui essere considerato una seconda linea da legge Panda, perché i pochi minuti in campo questo dicono. Almeno in LBA Paul dovrebbe giocare molto di più.

  3. Questa è la dimostrazione che Ricci che deve giocare di più anche con Milano

    1. Ricci, Biligha e Baldasso devono giocare tanti, tantissimi minuti, perlomeno in LBA, e Alviti tanti tanti, tantissimi minuti in allenamento.

  4. Essere disfattisti è lo sport migliore che gli italiani sanno praticare, almeno con la tastiera: sanno cosa dire e soprattutto dove trovare le soluzioni ad ogni problema.
    Sicuramente non vorrei far parte di questo nutrito partito, però bisogna pur sottolineare le assenze, mancanze, errori.
    La federazione sembra remare contro sulle regole, sulle alchimie che riesce a trovare, per fare tanto o addirittura troppo, affinchè il movimento cestistico possa rimanere piccolo o usando un eufemismo nano.
    Investimenti pochi, burocrazia tanta, ma neppure alimentare le proposte di qualche “privata sollecitazione” fatta dai Club.
    In vent’anni, a livello di materiale umano, abbiamo visto nascere e crescere ben poco, rispetto a movimenti come quello spagnolo, abbiamo giocato contro la terza formazione che la Spagna avrebbe potuto schierare, tutta gente venuta fuori dalla cantera, perchè loro fanno tutto ciò che per noi diventa utopia, coltivare i vivai, i giovani.
    Purtroppo ad ogni insuccesso della nostra nazionale vengono fuori sempre i soliti, atavici limiti organizzativi, burocratici: un esempio su tutti, un allenatore italiano che fa grande una nazionale, peccato che non sia quella giusta.

  5. @Di.Me nessuna impresa ma non era scontato battere la Georgia con quella squadra.
    Ti faccio presente la batteria dei lunghi : Biligha, Tessitori, Severini e i play Spissu, Manion, Pajola che non giocano o giocano pochissimo in Virtus/Olimpia.
    A parte Meo che non avrei mai mandato via i precedenti allenatori della nazionale, parlo di Pianeggiani e Messina non è che con la squadra che avevano (Bargnani, Hacket, Beli, Gallo….) erano riusciti a fare molto.
    Quindi bravo Poz per l’europeo e per aver raggiunto un obiettivo non scontato.
    Perchè non è possibile lamentarsi (non parlo di te) quando si perde e sminuire quando si vince tenuto conto del vivaio che abbiamo.

  6. Poz e i “suoi” ragazzi hanno fatto grandissime cose. Mi aspetto un bel Mondiale (scongiuri autorizzati) perché con la squadra al completo e lo spirito che dimostrano, ci potranno dare delle soddisfazioni.

  7. Se il ruolo di Pozzecco era quello dell’uomo immagine e del motivatore, obiettivo perfettamente raggiunto, però deve avere intorno almeno una figura di spessore (e più incisiva di Recalcati) per riportarlo alla ragione quando sbrocca, ed evitare errori come certi quintetti visti nella sua gestione, le sfuriate inutili che culminano nei tecnici, le distrazioni nei momenti concitati (cambi e timeout non chiamati). Non è che possono essere i giocatori a metterci una pezza, a dirgli che deve chiamare timeout, a dirgli che deve stare fuori dal campo, e così via. Che poi la gestione tecnica sia fatta in team con gli assistenti, e lui capisca i suoi limiti a lasci fare ai vice, va bene e non è neanche un’eccezione, direi che ormai quasi tutti lavorano in gruppo, dando più o meno responsabilità ai suoi collaboratori.
    Ma certi suoi comportamenti infantili non si sono mai visti con coach del calibro di Messina, Pianigiani, Sacchetti e via discorrendo.

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