Olimpia Milano vs Baskonia è inevitabilmente anche la gara di Simone Fontecchio. L’esterno azzurro ha toccato per la prima volta i campi di EuroLeague proprio in maglia biancorossa, anche se con magri risultati. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate in questi mesi sul suo passato in Olimpia.
Siamo al 27 novembre 2019. Il giocatore sfiora la doppia cifra di media a Reggio Emilia dopo un’estate turbolenta, segnata anche dall’opposizione dei tifosi Virtus Bologna al suo ritorno. Così il giocatore alla Gazzetta: «L’esordio in EuroLeague col Barcellona e le sfide con De Colo e Teodosic restano indimenticabili. Repesa aveva fiducia in me, poi sono arrivati i momenti brutti, ed era difficile sorridere e spingere al massimo».
Passa qualche mese, e a basketuniverso il giocatore si racconta così l’1 aprile 2020: «Nel mio secondo anno a Milano era veramente difficile trovare spazio. La squadra era lunghissima, molti giocatori sottocontratto stavano in panchina oppure venivano mandati in tribuna, avevamo un nuovo allenatore che doveva partire da zero e l’anno prima avevamo perso in semifinale. La situazione era un po’ incasinata quindi quell’anno lì ho deciso secondo me giustamente di andare a giocare e ritagliarmi minuti a Cremona. […]».
«L’anno dopo avevo l’ultimo anno a Milano e in estate, parlando con la società e con l’allenatore, abbiamo deciso che io sarei rimasto. Ho affrontato l’anno con tutta la determinazione che avevo in corpo, consapevole che ero ai margini della rotazione ma con in mente le parole fiduciose di allenatore e società. Con l’obiettivo di guadagnare spazio sul campo ho deciso di rimanere, mi sono impegnato al massimo e vedere cosa veniva fuori».
«Onestamente sono molto soddisfatto di quell’anno lì perché mi sono allenato come un pazzo mattina e sera, sempre facendo lavoro in più per cercare di farmi trovare pronto. Le occasioni sono arrivate in campionato, mai in Eurolega, qualcosina ho giocato ma speravo anche io di trovare un po’ più spazio. Ovvio qualche volta sono andato in campo e non ho giocato come si aspettavano o come avrei dovuto, quindi diciamo che le responsabilità è un po’ di tutti».
Salto al luglio 2021. Dopo Reggio e la stagione all’Alba Berlino, ecco il pluriennale al Baskonia. Così l’11 luglio a La Gazzetta dello Sport: «A Milano non riuscivo ad avere spazio. L’ultima stagione è stata durissima: l’Eurolega la vedevo col binocolo. All’Alba ho trovato un sistema di gioco che coinvolgeva tutto il quintetto e che mi ha permesso di esprimere le mie qualità. In Italia ero battezzato come un’ala che stava nell’angolo ad aspettare gli scarichi. Sembra una metafora: in Germania sono uscito dall’angolo per entrare finalmente in campo».
Concetto ribadito il 28 luglio sempre sulla rosea: «All’Olimpia c’era una forte competizione all’interno del roster ed era impossibile trovare spazio. A Berlino ho potuto giocare, crescere in fiducia e responsabilità».
L’8 ottobre è ospite sia sulla Gazzetta che sul Corriere dello Sport. Simone Fontecchio conferma l’assenza di ogni polemica: «Non ho sassolini da togliermi dalle scarpe. Le persone con cui ho lavorato all’Olimpia fanno parte dei miei ricordi, ci sono stati momenti duri, ma dai quali ho imparato. Nessun rimpianto, forse doveva andare così».
Semplicemente Milano non era il posto giusto per sfondare. Giusto o sbagliato che sia, qui da noi non si ha tempo e pazienza per lanciare un giovane. All’estero è diverso, anche perchè ci arrivi come straniero, status che ti da diritto a sbagliare qualcosa e ad avere fiducia dell’ambiente quasi illimitata. E probabilmente Fontecchio si è sentito più responsabilizzato ed ha avuto la capacità di rendere e sbocciare. Bene così. Anche se spero che stasera non faccia un partitone.
E’ un vero peccato che Fontecchio non abbia saputo far vedere quanto è bravo qui a Milano (perchè è veramente bravo)
Gran giocatore … magari non è stato un addio ma un arrivederci.
Con Messina sarebbe stato diverso, Fontecchio è stato triturato da quello che c’era prima…
Riportiamolo a casa!!!
E’ più facile sembrare un grande giocatore dove non devi per forza vincere che essere un valido componente di una grande squadra dove per forza le occasioni per giocare con frequenza si riducono ed il margine di errore e’ quasi azzerato.
Fontecchio( come pure Della Valle)ha dimostrato di essere tecnicamente un buon giocatore in squadre medie ma deve darne ancora identica prova in team di livello superiore dove la tecnica si da per scontata ma si richiede ancor più di essere un vincente.
James e’ nel suo ambiente a Monaco ma a Milano e Mosca ha fatto pena,Fontecchio deve ancora dimostrare di avere l’attitudine mentale per giocare in una grande come fatto Daniel e non ancora completamente Polonara.
Io comunque non vedo tutta questa utilità di riaverlo a Milano,a determinate condizioni preferirei riavere A.Gentile.
Fontecchio è cresciuto molto, ma sappiamo che probabilmente ha bisogno di sentirsi molto importante nel roster per rendere al meglio. eventualmente sarebbe da ritagliargli un ruolo piuttosto bene, sicuramente non con shields e datome assieme. Di fatto paradossalmente è una scommessa, perché se ci punti lo devi fare come titolare e, per una squadra che punta a vincere come la nostra, non è scontato che sia il suo palcoscenico.