Come ogni martedì Sandro Gamba firma su la Repubblica-Milano il suo editoriale “Tiro libero” dal titolo: «Ora trasformate quell’attesa in energia».
L’Olimpia ferma in Spagna fino a ieri sera, per la tormenta di neve, mi riporta all’epoca dei pionieri.
Le trasferte più lunghe come quelle in Unione Sovietica. Una volta rimanemmo sui binari in mezzo alla steppa per 24 ore, durante il ritorno da Mosca. Isolati nel nulla. E per fortuna che i riscaldamenti funzionavano, e che ci diedero da mangiare.
E a volte reagivamo alla grande, perché quando stai rintanato per ore come una tartaruga, poi hai voglia di venir fuori e spaccare il mondo. Qualcuno, invece, si faceva prendere dai pensieri, dalla famiglia, dall’angoscia.
Giocatori e allenatori di adesso, tra cellulari e tablet, computer e cuffie, sanno come trascorrere attese così snervanti. Spero che l’Armani sappia trasformare queste energie nervose stasera in campo. Meriterebbe di dare continuità alla grande prova di Madrid.