Olimpia Milano Speciale Mercato | Centro sì o centro no? Nomi e possibilità

Torna «Olimpia Milano Speciale Mercato», perché la gara con il Cska ha (lecitamente?) riaperto ogni discussione sul roster di Ettore Messina

Torna «Olimpia Milano Speciale Mercato», perché la gara con il Cska ha (lecitamente?) riaperto ogni discussione sul roster di Ettore Messina, parlando di reparto lunghi.

Fermo restando “l’emozionalità” di certe reazioni di piazza, che ritroverebbero nel mercato la soluzione ad ogni singola sconfitta, urge comunque porsi qualche domanda prima di iniziare.

L’Olimpia Milano ha bisogno di inserimenti per inseguire i suoi obiettivi, se questi si chiamano playoff di EuroLeague e Scudetto? No, stando al momento attuale, dove non si registrano infortuni fisici degni di allarme.

I biancorossi, con una gara in meno, hanno chiuso il girone d’andata della massima competizione europea in zona post-season, senza aver praticamente mai potuto contare sul miglior Vlado Micov, e con elementi come Kevin Punter, Shavon Shields e Zach LeDay in evidente parabola ascendente.

In tutto questo Kyle Hines sta producendo numeri mostruosi, mentre Malcolm Delaney e Gigi Datome, per fare due nomi, non hanno ancora mostrato il meglio del loro repertorio.

Un margine c’è, esiste, e in Italia inutile soffermarsi troppo sulle risorse a disposizione di Ettore Messina. Paul Biligha è giocatore che in carriera ha dimostrato di valere il massimo campionato nazionale. Il minutaggio è figlio di scelte tecniche, legate anche alla crescita della squadra di riferimento, e non a mancanze del giocatore.

Se questo è lo scenario, al suo interno un interrogativo rimane, ed è quello legato a Kaleb Tarczewski. Inquadrando la vicenda sportiva in quelle che sono state le scelte del club (rinnovo contrattuale, uscita dall’accordo con Arturas Gudaitis), convinte e figlie di lunga analisi consapevole (perché figlia di una stagione comune), uno “spiazzamento” diventa comprensibile.

“Spiazzamento” per un auspicato punto di forza che si rivela di debolezza a cammino in corso. Per questo l’attenzione di Olimpia Milano sul mercato è oggi avvertita da molti addetti ai lavori.

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12 thoughts on “Olimpia Milano Speciale Mercato | Centro sì o centro no? Nomi e possibilità

  1. Non capisco francamente questo scetticismo su un nuovo centro. Con questo roster io dico che ai play-off di EL ci andiamo sicuro, il campionato probabilmente lo vinciamo ma non sicuro. Con un centro (non Gasol o Ayon) alle F4 ci andiamo sicuro e il campionato lo vinciamo a fari spenti.
    Ora se la società ha dato come obiettivi play-off e campionato e con questo roster siamo perfettamente in corsa per entrambi siamo d’accordo, ma è un ragionamento sbagliato. Vi è la possibilità di fare di più. Non possiamo perderla perché dobbiamo tenere Tarcewski. La squadra non è il Milan che può raccontare che sta programmando il futuro con i giovani. Abbiamo 8 ultra trentenni ed è adesso che bisogna vincere non l’anno prossimo.

  2. Quindi, ottimo Maggi, non c’è altra soluzione che recuperare tutti alla causa e rinviare i sogni di grandezza alla prossima stagione, senza mettere un limite alla provvidenza.

  3. Tarcisio è un bravo figliolo, ma tra la crisi psicologica (le parole di Messina sono state tanto discrete quanto chiare) e mancanza di Q.I. cestistico per gestire l’aumento delle richieste dato dal sistema difensivo di messina, c’è poco da fare, l’innesto per il salto di qualità è sul 5 (poi si aspetta più continuità da Datome, meno umoralità e gambe molli da Delaney, e magari un 10 minuti a partita da Micov, tutto chiaro). Non è che si pretenda molto: un minimo di comprensione del gioco dal ferro in giù, reattività sui blocchi e difesa base sul p’n’r avversario, essere meno insicuri sulle rotazioni difensive (Tarcisio è veramente spaesato, il che vuol dire che fa le cose con quella frazione di secondo di ritardo, il che vuol dire posizionamento scorretto, il che vuol dire fallo fischiato contro a prescindere, che si sa gli arbitri la puzza d’indecisione la sentono da lontano e la fischiano secca), tirare giù qualche rimbalzo. Mi limiterei a fare un bonifico tra i 100 e i 200k a Giannakopoulos (che l’economia greca non si tira più su) e dirgli di mandarci a Milano uno tra Mitoglou e Papagiannis a sua scelta, faccia pure lui.

  4. Un centro di testa da affiancare a Kaleb c’è l vedrei ma sono più importanti i rendimenti di Delaney, Datome, Micov e forse anche Rodriguez per creare maggiore pericolosità assoluta e continuata durante una partita.

  5. Io metterei Kaleb ai lavori forzati. 8 ore in palestra con allenamenti specifici a tirar giù rimbalzi, a tirare da due metri, a fare un gancetto, a giocare spalle a canestro, a fare taglia fuori , ad essere reattivo, a muovere le gambe, a tirare liberi. 8 ore. Caxxo con tutti gli assistenti che che abbiamo! Sempre che non l’abbiano gia fatto. Perché se è così allora serve andare sul mercato

  6. Chiedo alla sapiente regia di questo blog: non esiste in giro qualcuno tipo chocolate-thunder, al secolo Darrel Dawkins? Ecco, uno cosi, ci toglierebbe parecchie castagne dal fuoco. Per il buon Khaleb l’unica medicina è rimandarlo in patria insieme ai resi dei vaccini sull’aereo della DHL. Micov a rimbalzo piu di tanto non può fare.Punter deve fare l’unica cosa in cui eccelle e cioè prendere la palla e tirare, uscire dai blocchi e tirare, fare arresto e tiro, mentre non deve tenere palla a lungo, cercare di fare il play, avventurarsi in zingarate sotto canestro. Su Hines bisognerebbe essere un pò più equilibrati guardando anche cosa concede sotto canestro e quante volte viene stoppato in attacco dopo aver preso un rimbalzo offensivo. Datome è auspicabile che migliori cosa che vedo dura per Delaney che non è affidabile e ricopre un ruolo in cui servirebbe esserlo. Le certezze: credo nel Chacho e nei migliori acquisti LeDay e Shields

  7. Pretendi troppo fab, gorilla Dawkins era un fenomeno che trattava la palla a spicchi come fosse un arancia ,feci in tempo a vederlo se non sbaglio contro Torino che allora si chiamava Berloni , una meraviglia…

  8. Dawkins insieme a Jay Vincent,Antoine Carr,Rolando Blackman,J B Carrol sono tra gli stranieri da me più amati, ometto Dantoni che era uno di noi

  9. Fab complimenti perché hai citato dei grandissimi, però hai dimenticato il più grande, un certo Bob…

  10. Sognare è bello ma pericoloso. Leggo di un Happ che potrebbe lasciare Bologna, quello sarebbe già un bel colpo almeno in attacco e per qualche rimbalzo. Non sono sicuro però che sia tesserabile in LBA per la quota non EU già riempita, potete confermare?

    1. Non lo so, ma non è neanche da considerarsi. Giocatore che non difende e che ha bisogno di tanti palloni in mano. Non è oggi all’altezza di una squadra da prima fascia in Italia, figuriamoci in EL

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