Nicolò Melli protagonista su La Gazzetta dello Sport a pochi giorni dalla ripartenza del basket negli Stati Uniti.
SUL RAPPORTO CON GLI ALTRI ITALIANI IN NBA
«Io, Beli e Danilo Gallinari abbiamo una chat comune, ci aggiorniamo su come va. Nel resort in cui siamo io e Beli c’è anche Riccardo Fois, assistente ai Suns: siamo già andati a cena, ne stiamo organizzando un’altra anche con Beli»
SULLA RIPARTENZA NBA
«Sono un giocatore di pallacanestro: senza pallacanestro è difficile esserlo. La sicurezza era ovviamente la condizione essenziale: il rischio zero non esiste, considerando cosa sta succedendo col virus qui in America, ma mi sento più al sicuro di quanto sarei stato a casa»
SULLE PORTE CHIUSE
«Sinceramente, non è questo lo sport. Nelle emozioni che ci dà il pubblico è sicuramente coinvolto: i tifosi, la passione che rende certi campi e certe esperienze ancora migliori. La speranza è che prima o poi si torni a giocare di fronte ad un pubblico. Ma questa lega deve andare avanti, perché non siamo solo noi giocatori ma ci sono anche tantissime persone che lavorano per, con e attorno all’Nba: se noi smettiamo di giocare, loro non hanno più lavoro. Giocare i playoff senza tifosi non è certo quello che sogniamo, ma se questo ci permette di salvare la lega e posti di lavoro dobbiamo farlo»
Oltre ad essere un gran giocatore è prima di tutto un grande uomo con dei valori umani che altri si sognano di avere..GRANDE NICOLÒ