E’ stato dunque Zach LeDay l’ultimo innesto di casa Olimpia Milano per questo mercato 2020. L’ala/centro ha firmato un contratto sino al 30 giugno 2022.
Zach LeDay | La storia
Zachary Vincent LeDay è un texano di Dallas, terra dura e ricca, cresciuto tra le locali Skyline High School e Colny. Una carriera partita dal basso, sempre in movimento, visto che anche al College ha bisogno di due anni con South Florida per poi chiudere a Virginia Tech.
Non certo un avvio facile. A South Florida è uomo da 3.4 punti e 2.5 rimbalzi nella stagione da sophomore, e nella prima a Virginia deve restare a guardare. La decisione è figlia del licenziamento di coach Stan Heath da Florida dopo sette stagioni, che comporta un fuggi fuggi di giocatori.
Con questa decisione, il regolamento NCAA prevede un anno di stop ma ancora due stagioni disponibili di eleggibilità. La decisione sarà vincente: con Buzz Williams al comando LeDay produce 16.4 punti con 7.3 rimbalzi nella stagione successiva, riportando il team al tabellone delle March Madness dopo 10 anni.
Il 12 marzo 2017 è così inserito nel secondo team ideale della ACC, ma gli scout Nba non lo prendono neanche in considerazione. Dunque sì, Zach LeDay dovrà continuare a muoversi, un po’ come il fratello Seth, 19.8 punti di media quest’anno nelle 6 gare giocate in Islanda con il Grindavik.
In Israele, con l’Hapoel Gilboa, è il primo giocatore della Winner League dal 2014 a segnare almeno 20 punti e raccogliere 20 rimbalzi in una partita, è quindi mvp del nono round e due volte giocatore del mese.
Firma allora in Grecia un triennale. Del “bluff” di David Blatt all’Olympiacos è l’unica sorpresa positiva, ma il 5 luglio rescinde e firma in Lituania con lo Zalgiris un biennale. Dodici mesi dopo, una nuova risoluzione.
Questo cuore inquieto, in Italia, ha trovato casa?
Zach LeDay | Il giocatore
Zach LeDay è un giocatore in evoluzione. Nel suo ultimo anno a Virginia Tech, in 33 gare di NCAA, aveva preso 40 tiri dall’arco, con sole 11 realizzazioni. A Kaunas, in EuroLeague, è passato a 13/30 in 28 gare, per un 43.3 % di valore.
Perchè LeDay è questo. Un giocatore interno, in grado di giocare anche da centro, senza una reale dimensione da fuori. Dunque, un elemento in costruzione per essere risorsa e non limite, soprattutto per una squadra come quella di Ettore Messina, che utilizzandolo da ala forte rischierebbe di avere due giocatori “battezzabili” da fuori.
La doppia-dimensione, insomma, ad oggi non esiste, ma per il resto è giocatore verticale, prodigioso a rimbalzo e abile nel correre il campo. Di fatto, quell’unicità che rappresentava un anno fa Aaron White, senza successo.
Ma a differenza del “barone rosso”, LeDay ha saputo rendere in due realtà diverse di EuroLeague, Olympiacos e Zalgiris, e non solo alla corte di Sarunas Jasikevicius. E ha un’arma abbastanza unica in questo roster: sa giocare in post basso.