Buongiorno Olimpia, la rubrica quotidiana di cui non si sentiva il bisogno che ci accompagnerà ogni mattina al risveglio in questa fase pre-estiva.
FIBA è più interessata a modellare il contesto che a controllarlo nella sua interezza. Credo che ci saranno opportunità, e per questo abbiamo iniziato a parlare. Questo non è un processo che puoi facilmente accelerare da una parte o dall’altra; è un processo che richiede tempo, è un processo che richiede la costruzione di un clima di fiducia, e richiede passi da entrambe le parti. FIBA ha dimostrato in passato – e in particolare negli ultimi mesi in cui sono stato in carica – in modo molto tangibile che non solo è pronta a parlare e negoziare, ma anche che sono stati fatti dei passi in quella direzione
Andreas Zagklis, segretario generale della FIBA
La FIBA ha agito, colpito, ferito, e ora mostra la mano. Crediamo che EuroLeague debba stringerla. Non vogliamo rinunciare ad una massima competizione con regole ferree, licenze pluriennali, e controllata anche da alcuni club di riferimento.
Il basket non è il calcio, per restare ad alti livelli servono certezze, e con le modalità playoff (che amiamo) delle leghe domestiche, queste certezze non ci sarebbero.
Ma il paradiso deve essere alla portata di tutti. Le caste non sono sinonimo di sviluppo, gli interessi delle lobby in uno scenario di confronto invece sì, possono essere sviluppo.
Soluzione? Le trovi chi di mestiere conta anche i soldi. Noi non ne abbiamo. Ma il basket europeo deve tornare a confrontarsi, non a fare aste.