La presentazione di Drew Crawford in Olimpia Milano.
Christos Stavropoulos: «Volevamo aggiungere un giocatore alla nostra rotazione. Crediamo sia il giocatore adatto per noi per questa seconda fase di EuroLeague, la più importante, per conquistare i playoff».
Drew Crawford: «Voglio ringraziare organizzazione e città per il benvenuto. Per questo tempo che sarò qui darò quel che posso, il massimo, per gli obiettivi che inseguiamo».
Drew Crawford: «Eccitato dall’offerta per EuroLeague. Quando il mio agente me l’ha fatto presente ho pensato alla storia, alla reputazione del club. E’ stata solo una questione di trovare tutte le soluzioni per arrivare fino a qua».
Christos Stavropoulos: «Queste 13 gare che mancano alla fine di EuroLeague sono molto importanti. Lui giocherà solo in quella competizione, dopo l’infortunio di Moraschini per una lega così esigente serviva una rotazione profonda».
Drew Crawford: «Da quando sono in Europa gioco contro squadre di EuroLeague, ora credo di essere pronto».
Drew Crawford: «Ogni squadra ha un differente strutture e differenti aspettative. Quel che non cambia mai sono l’attenzione ai dettagli e la necessità di stare dentro un concetto di squadra. A qualsiasi livello. E io dovrò essere in grado di rispondere alle necessità del coach».
Drew Crawford: «La stagione in Turchia ha avuto alti e bassi, io ho sempre dato il tutto ma a volte capita che non basti, che tutti le tessere del mosaico non vadano al suo posto. Di Messina conosco la storia, pronto a raccogliere qualsiasi insegnamento. Mi farà un giocatore migliore».
Drew Crawford: «Mio padre era un arbitro, un vero benefit per la mia carriera. Mi ha introdotto al gioco da quando ero piccolo, ed essendo a Chicago ho visto gli anni dei grandi giocatori. Mi ha sempre sostenuto, ma lo avrebbe fatto in qualsiasi altro sport».
Drew Crawford: «Devastato per quanto accaduto a Kobe Bryant. Tutti siamo cresciuti guardando a lui. Ancora più devastante per l’immagine della figlia, per quello che era come family man. La sua storia verrà ricordata per sempre, l’NBA farà il possibile per ricordarlo nel modo giusto. Onorare Kobe è giocare sempre duro come ha fatto lui».
Christos Stavropoulos: «Aggiungere partite in un programma già molto affollato non è facile. Per questa finestra di febbraio non ci sono giocatori di Milano in Nazionale, ma sono vicende che ho affrontato all’Olympiacos: un club non può ordinare ad un giocatore di saltare la nazionale, ma i giocatori capiscono quanto tutto sia importante, e come EuroLeague a volte si accavalli con le finestre. Non è facile, come EuroLeague negli ultimi due anni ci sono incontri con la FIBA per trovare una soluzione. Ci sono proposte per mettere le finestre dopo la fine dei campionati. C’è un colloquio continuo per trovare una soluzione con la Fiba».