Dan Peterson firma su La Gazzetta dello Sport la sua analisi di Olimpia Milano-Virtus, e sul Carlino risponde alle domande di Alessandro Gallo. Vediamone alcune.
SULLA GARA
«Cavolo, che partita: lo spot migliore per la pallacanestro. Le due società che hanno strutture, impianti, pubblico, bugdet e idee per l’Eurolega. Ma spero che questo sia solo l’inizio».
SUI GIOCATORI
«Beh, a parte le ultime due finali scudetto, dei grandissimi campioni. Penso a Teodosic e Hines. E poi Pajola, Melli, Datome e Ricci. Talenti che possono fare la differenza».
SULLA FAVORITA
«Milano, perché gioca in casa. Ma l’Olimpia sa di non poter dormire sonni tranquilli».
SU PANGOS
«Adesso dicono Milos. Per età ed esperienza. Pangos, però è forte. E ha subito fatto capire di non voler essere paragonato al Chacho. Sono Pangos, dice, non Rodriguez».
Concordo, Kevin Pangos è forte, quando sarà in forma e avrà gambe solide anche molto forte.
Peccato non sia un playmaker, cioè un facitore/facilitatore di gioco in grado di valorizzare i compagni e che non abbia un fisico ed una predisposizione adatti ad una sufficiente tenuta difensiva.
Per il resto gran tiratore, può creare canestri (individuali) dal nulla, ottima point guard.
E’ quello che ci serve senza altri playmaker capaci di far girare la squadra e di difendere duramente?
Secondo me no, però vediamo come prosegue la stagione e che gioco avrà intenzione di impostare Messina con i giocatori a disposizione. Per ora tutto ciò si è visto poco, ma io ho ancora fiducia nel nostro coach, anche se un playmaker con caratteristiche diverse da Kevin e Mitro lo metterei in rosa.