Olimpia Milano, obiettivo scudetto. Punti di forza e dubbi, giocatore per giocatore

I playoff si avvicinano. L’Olimpia Milano parte con un solo obiettivo, ma anche tante incognite. Analizziamo le prospettive giocatore per giocatore

Shavon Shields

Ala piccola/guardia

La stagione

Complicata. Ha avuto dei picchi positivi, come in gara-2 con l’Efes, e in fondo fino allo stop con il Real le cose andavano a gonfie vele. Milano aveva deciso di puntare su di lui da prima opzione offensiva, ma la sorte non lo ha sostenuto.

Cosa può dare

Semplice. I playoff di Milano dipendono in primo luogo da lui e da Melli. Deve ritrovare la condizione per essere trascinatore in attacco.

Il dubbio

Grande difensore, ma va gestito in questo fondamentale. Difendendo alla morte, difficilmente si ha la giusta lucidità in attacco.

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9 thoughts on “Olimpia Milano, obiettivo scudetto. Punti di forza e dubbi, giocatore per giocatore

  1. Tutto passerà da quanto muoveremo la palla in attacco … per prendere tiri con i piedi a posto … se iniziamo a palleggiare per 10 e passa secondi senza muovere la difesa possiamo pure lasciare perdere … … la difesa la darei per scontata ..

  2. C’è da scegliere i 6 stranieri. 5 sono certi: Chacho, Hall, Shields, Bentil, Hines. Rimane un posto. A logica, almeno fino al rientro di Melli dovrebbe essere di Kaleb (anche per non spompare Kyle), ma il polacco-americano dà pochissime garanzie. Pochi dubbi poi che quando torna Malcom, i 6 siano già scelti. Contro Reggio però io compirei un azzardo e proverei Kell, a Venezia ha dimostrato che potrebbe essere un buon jolly (fa ciò che non fa nessun altro a parte Hall: penetra). Per Grant e Daniels (a meno di nuovi infortuni o situazioni particolari) la stagione credo sia già finita. Dagli italiani si auspica un passo in avanti. Quando il POBO si gira verso la panchina troverà loro e chi verrà chiamato dovrà portare il suo mattone: che sia Baldasso, Alviti o Biligha. Da Ricci lecito aspettarsi qualcosa di più.

  3. L’articolo è volenteroso nello stabilire un obiettivo (lo scudetto) e appunto nell’articolare come (i punti di forza) raggiungerlo; è giusto, si deve fare, però, poi, in prospettiva, si va a scontrare con la realtà odierna, che vede, come ultimo ostacolo da superare, una squadra (la Virtus), che, duole dirlo, non sarà da noi superabile (felice, nel caso, di essere smentito)

  4. Bell’articolo. In sostanza, dipendiamo fortemente da Hines, Datome e Rodriguez. E ci sta, sperando in un rientro di Melli già in buona forma. Realisticamente Reggio non può rappresentare un problema, anche se siamo acciaccati. Ma bisogna giocare e vincere per andare avanti.
    Credo anche io che 5 posti sui 6 disponibili per gli stranieri siano già fissati. Delaney? Sinceramente ho qualche dubbio su di lui. Dovesse anche azzeccare quattro o cinque gare da vip, non mi sembra l’uomo che mette in ritmo i compagni. Qui sta il nostro problema: a parte Rodriguez, nessuno sembra saper fare questo. Ad Hall lascerei che si occupasse di quello che sa fare, senza dargli il compito di portar su palla. Spero in Baldasso, dunque. Grant non lo scarterei a priori; Tarczewsky da usare se di fronte ci sono pari ruolo imponenti e lenti. Contro Brown, per esempio ,(e sempre che ci di arrivi) mi giocherei Ricci fa 5, con Datome da 4. Più bassi ma più agili. In ognii caso, tra stato di forma e formula del 6+6, secondo me non partiamo certo da favoriti. Forza Olimpia!

  5. secondo me Kell se sta bene può essere utile come play, non sapendo Delaney se, come e quando rientrerà……

  6. Articolo che analizza con lucidità la realtà.
    Parecchi dubbi sulle reali risposte che alcuni giocatori potranno dare.
    Concordo anche io sul fattore Delaney. Sinceramente, ma spero di sbagliare al 100%, non lo ritengo in grado di sostenere nemmeno la prima serie di PO. Oggettivamente lento, non crea vantaggio ma solo svantaggio dal palleggio, troppi secondi persi prima di “provare” qualcosa. Sempre alla ricerca del fallo del difensore, che 4 volte 5 non c’è. Troppo parlare e poco fare davvero.
    A mio giudizio la partenza con lui e Grant in gara 1 con Efes ci è costata la F4; ma sopratutto per lui.
    E’ un pallino di Messina e “temo” lo farà giocare appena possibile. Difende … ok … ma si è appena detto ed è ovvio, che troppa difesa appanna l’attaco e non ha 25 anni. Difendono anche altri … lui dovrebbe segnare punti che non ha più nelle mani.
    Vorrei non rivedere per lui le 4 partite della finale dello scorso anno … che non saprei nemmeno come definire per inconcludenza in ogni versante.
    Abbiamo giocatori forti in ogni reparto ma non con grande continuità e questo è un problema. Ultimamente guardo le partite sperando e chiedendomi che sarà il “jolly” di giornata … che a volte compare ma in una serie finale sarebbe bene avere delle certezze!
    Forza Olimpia … ma la vedo dura!

    1. Artis, lo scorso anno, Delaney, nella finale scudetto, contro la Virtus, gioco’ solo gara 1 e 2.

  7. Leggo tanti commenti (quasi tutti) nei quali compare pessimismo riguarda la vittoria in campionato. Io non sono d’accordo: abbiamo uno dei migliori allenatori europei, il “centro” numero uno, il Cacho che dovrebbe recuperare in pieno, Melli e Datome… Insomma vinceremo!

  8. Melli speriamo di averlo, in condizioni accettabili. Hines è fortissimo ma senza Melli a fianco ha poca fisicità contro centri come Jaithe’ o Bilan. Il nostro vero problema è l’attacco: senza uno che la mette con continuità e nei momenti caldi, si fa fatica. Ma ci proviamo, sicuramente.

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