Davide Alviti protagonista di “Uomini e Canestri”, la rubrica di Luca Chiabotti su Repubblica-Milano. Ecco alcune sue dichiarazioni.
SU OLIMPIA MILANO
«A Milano non giochi 30′ e non ti viene concessa la possibilità di fare un tot di errori prima di interpretare al meglio la partita: in questa squadra devi performare sbagliando il meno possibile e facendo le due, tre cose che sai fare davvero bene. La pressione è notevole però ho scelto Milano perché mi sentivo maturo per fare questo salto, sapendo che avrei dovuto affrontare delle difficoltà mai superate prima»
SUL SUO CAMMINO
«Sento che sono migliorato rispetto a quando sono arrivato a Milano. Lo provo sulla mia pelle ogni giorno e dai feedback che ricevo da chi, in società, mi tiene al corrente dello stato di avanzamento dei lavori»
SUI COMPAGNI
«È emozionante per me giocare nella stessa squadra di Hines e di Gigi Datome, di cui sono da sempre un grande fan e che è stato il mio idolo e modello fin dai tempi di Roma. E mi ha fatto un grandissimo piacere quando Pippo Ricci ha firmato per l’Olimpia: siamo stati compagni a Tortona, in una stagione bellissima, prima che tutti e due raggiungessimo la serie A e Pippo i suoi successi. È una persona eccezionale, condividiamo la stessa esperienza di chi ha dovuto conquistarsi, partendo dal basso, quello che ha ottenuto»
Contro Derthona l’ho visto più presente in difesa, sempre facendo la tara all’avversario.
L’ho visto anche contrariato per un cambio.
Menomale a Milano non ammettono gli errori! Visto che con Derthona ha giocato ed ha preso 4 tiri da 3 senza fare un canestro. Immaginiamoci se gli permettevano tutto, quanti tiri a vuoto avrebbe tentato.
Ma allora lima il mirino porca miseria!!
Alviti dice che all’Olimpia per giocare si deve fare come nel tennis, tirare forte sulle righe negli angoli senza sbagliare mai. Altrimenti coach Messina non ti fa giocare. Ma d’altra parte una squadra di Eurolega chiede il massimo, e il massimo di Alviti è metterla il più possibile, perché altrimenti cosa fa? Non è un gran difensore, la sua qualità è farsi trovare libero e tirare. Un cecchino, basta che non si faccia trovare con le polveri bagnate.
Alviti non ha paura di tirare e questo è già buono, per il resto se la mette rimane in campo altrimenti ciccia…..con coach Messina fatti non filosofia
Stiamo pur sempre parlando di un giocatore che può giocare solo ed esclusivamente in LBA e può solo sognare di disputare l’Eurolega.