L’Italia cade nel secondo impegno a Tokyo 2020. Gli azzurri vengono sconfitti 86-83 dall’Australia, ma giocano un’altra ottima partita, contro una delle principali candidate alle medaglie alle Olimpiadi. La squadra di Sacchetti resta sempre a contatto, va anche un paio di volte a +6, ma nel quarto periodo esce la maggiore fisicità degli avversari, che dominano a rimbalzo e conquistano tantissimi secondi possessi decisivi.
Non bastano i 22 punti di Simone Fontecchio, mentre per quanto riguarda i giocatori biancorossi c’è un Nicolò Melli in difficoltà al tiro (0 punti con 0/3 dal campo), ma con un contributo importante in difesa. Buon impatto, entrando dalla panchina, per Riccardo Moraschini (2 punti, 2 rimbalzi e 2 assist) e, soprattutto, Pippo Ricci (7 punti con 3/3 dal campo, 2 rimbalzi e 2 assist). Gli azzurri chiuderanno il girone sabato mattina (ore 6.40) contro la Nigeria.
Troppi rimbalzi offensivi concessi, la mancanza di un vero centro si è fatta sentire. La prestazione è comunque stata più che buona.
In casa Olimpia direi bene sia Moraschini che Ricci, così così Melli.
Fino ad un certo punto giocata alla pari, poi si è capito che gli Aussy erano “aussy” troppo duri per le nostre tenere mascelle; il nostro settore lunghi fatto a polpette, la loro difesa che mordeva, il tiro da 3 che non entrava con continuità, nel secondo tempo Melli e il Gallo invisibili, sopratutto quest’ultimo autore di una pessima prestazione, macchinoso, fuori dai giochi……in ottica futura bisogna forse abbassare realisticamente le ambizioni
Si, i lunghi ci hanno distrutto. D’altronde la vera differenza l’hanno fatta i secondi possessi del 4 quarto. E nonostante questo abbiamo perso di soli 3 punti. L’ambizione è quella di andare avanti il più possibile, abbassarla significherebbe dire che siamo contenti così, abbiamo fatto una bella gita a Tokyo 🙂
Che Moraschini abbia fatto una bella partita sinceramente ho i miei dubbi. Concordo su Melli disastroso a ci aggiungerei anche il Gallo perché da due giocatori di questo calibro ci si aspetta molto ma molto di più. Invece da sottolineare la prova maiuscola di Fontecchio.