In corso all’Armani/Teatro la presentazione di Kyle Hines e Davide Moretti in casa Olimpia Milano. Segui la nostra diretta testuale.
Christos Stavropoulus
«Sono ovviamente felice di introdurre Kyle Hines. ha fatto la storia recentje deò basket europeo. Ci legamo ricordi straordinari, non potrei essere più felice. Davide Moretti. Vogliamo aiutarlo a crescere, e lui aiuterà noi a crescere».
Kyle Hines
«Orgoglioso e felice di essere qui. Fantastico essere parte di un’organizzazione così storica e ambiziosa. Abbiamo tante gare davanti, un lunghissimo tragitto, Messina e Stavropoulos hanno fato un grande lavoro ma ora c’è il campo».
Davide Moretti
«Dal primo giorno qui sento il livello di questa organizzazione. Farò del mio meglio per aiutare questa società a vincere più trofei possibile»
Davide Moretti su Milano
«Ncaa e EuroLeague sono due mondi diversi. In Italia ho già giocato a 16 anni, non da giocatore importante, ora mi dovrò aggiustare e farò quel che Messina mi chiederà di fare. Con la preparazione e il giusto atteggiamento potrò arrivare pronto a queste nuove sfide».
La sfida di Kyle Hines
«Essere parte di un gruppo che riporti questa società ai fasti europei di un tempo. Ma alla fine è sempre stato così in carriera: cercare di vincere sempre, il più possibile».
Davide Moretti e il lavoro
«In difesa penso di dover fare meno errori possibili, è il punto in cui dovrò lavorare di più. Come far girare la squadra nel modo giusto da playmaker».
Kyle Hines e l’Olimpia Milano da riportare in alto
«Fare bene è l’obiettivo di tutti in EuroLeague. Milano ha faticato negli ultimi anni in questa competizione, è vero, ma basta pensare al passato. Al momento bisogna concentrarsi su obiettivi a breve termine, ovvero migliorare ogni giorno con costruzione di cultura e rapporti tra giocatori. EuroLeague è un lungo percorso, non si possono fare altri ragionamenti ora».
Davide Moretti e il suo percorso
«Ho sempre avuto un periodo di aggiustamento in ogni squadra. Nei primi mesi c’è sempre stata qualche difficoltà, per abituarmi a fisicità e ritmo. Alla fine sono poi riuscito ad adeguarmi, e cercherò di farlo anche qui a Milano, cercando di colmare gap e aggiustamenti più in fretta. Io gioco molto sulla forza mentale»
Kyle Hines su Itoudis e Messina
«Mentalità, direzione e personalità degli allenatori si ripercuotono sulle squadra. Ho giocato per coach leggendari come Itoudis, Ivkovic, Trinchieri, ora sono con Messina. Venire a Milano è un’opportunità per lavorare ogni giorno con lui e imparare da lui».
Kyle Hines, l’Italia e Andrea Trinchieri
«Devo molto ad Andrea Trinchieri. E’ stata la prima persona con cui abbia parlato per venire a giocare in Europa. Ha gettato le fondamenta, dandomi dei riferimenti come Mike Batiste. Non avrei mai immaginato quel che poi è venuto, ma forse è stato il primo a capirlo».
Davide Moretti e Ettore Messina
«Lavorare per un coach leggendario come lui, che mi ha cercato già in primavera, è motivo di orgoglio. Dal primo contatto ho percepito il suo carismo e la sua voglia di vincere».
Stavropoulos su Hines
«Era stupito della sua voglia di vincere e della sua grinta quando venne all’Olympiacos. Nove anni dopo vedo le stesse cose, anche se nel frattempo è cresciuto. Felice di averlo di nuovo con me, mi auguro di vivere le stesse emozioni di quei due anni al Pireo».
Kyle Hines sull’evoluzione di EuroLeague
«Si gioca molto più velocemente. Basta vedere quanto hanno segnato la scorsa stagione Mike James e Shane Larkin. Quando arrivai si giocava più a metà campo. E allora ero anche l’unico centro sottodimensionato, al Pireo in molti si chiesero perchè avessero firmato un pivot sotto i due metri. Oggi tutti li hanno».
Davide Moretti e l’Ncaa
«Porto la mia voglia di vincere ogni giorno, dando il 110% in allenamento e in partita. Questo il mio bagaglio dagli Stati Uniti, la cosa più importante».
Kyle Hines sul gioco di Olimpia Milano
«Abbiamo un roster profondo, la versatilità è il suo pregio maggiore. Infatti, negli ultimi anni, chi ha vinto ha saputo giocare basket diversi, in attacco e in difesa».
Davide Moretti e il suo ruolo
«Domanda per il coach. Io sono a disposizione per il coach. Come ha detto Hines, siamo una squadra versatile, e anche io voglio esserlo. Posso essere un tiratore e uno che fa girare la squadra».
Davide Moretti e i play in Europa
«Stimolante giocare contro i migliori realizzatori in Europa è motivante. Ti fa nascere dentro quel fuoco per migliorare. Ho giocato contro Devonte Graham, non ho paura. Devo semplicemente arrivare pronto e studiarli il più possbile».
Kyle Hines e Zeljko Obradovic
«L’ultima volta che non era in EuroLeague ho vinto? Spero si ripeta allora. Gli auguro di godersi il periodo di breack, ci mancherà moltissimo ma rispetto la sua decisione. Ho combattuto molto contro di lui».
Kyle Hines e il suo successore al Cska
«Non lo so. Spetta a Itoudis e Vatutin decidere. Qualsiasi scelta faranno sarà quella giusta, sono grandi giocatori e gli auguro il meglio possibile».
Kyle Hines e Gigi Datome
«L’ho conosciuto bene in questi ultimi due anni in ELPA. Persona eccezionale, felice di giocare con lui. E’ una delle ragioni per cui sono qui, cercherò di costruirgli tanti tiri aperti».
Davide Moretti e la sua scelta
«Nei mesi di lockdown ho sentito molte offerte, opportunità. Crescere sotto Ettore Messina, giocare con il Chacho, Delaney, Cinciarini… penso fosse la giusta occasione, nel giusto momento. Lasciare dopo tre anni Texast Tech non è stato facile, ma l’opportunità che mi si è posta davanti non potevo rifiutarla».
Kyle Hines e i messaggi degli Stati Uniti contro il Razzismo
«Eccezionale quel che sta succedendo in NBA, con i giocatori ad usare la loro piattaforma in sostegno del movimento anti-razzismo. In Nba e in tutte le altre leghe. Non è solo un problema americano, ma globale: in ELPA non ne abbiamo ancora parlato, ma lo faremo. Impressionante la risposta di tutto il mondo a questa problematica sociale».
Davide Moretti e Paolo Moretti
«Bellissimo rapporto, solidificato nei tre anni in cui ero negli Stati Uniti. Mi serviva un appoggio, e lui c’è sempre stato, guardando ogni gara tutte le notti. Ero in un mondo nuovo, non parlavo bene la lingua, e lui non è mai mancato. Quando giocavo poco, giocavo male, diceva sempre la cosa giusta. Tutto molto motivante per essere migliore di lui come giocatore».
Kyle Hines sull’età del roster e il suo IQ
«L’età non sarà un problema. E’ la patria del vino, e il vino invecchiando migliora. Chi ha vinto negli ultimi anni ha molta esperienza, e come detto questo porta un IQ molto alto».