Andrea Trinchieri, Messina e l’Olimpia. Dal “fucking fligt” al “Serie vinta 3-1”

Andrea Trinchieri, per l’Olimpia Milano, è sempre un nome che ricorda sfide, qualche polemica, un rapporto non proprio idilliaco con Ettore Messina, ma di fatto un amore mai consumato.

Andrea Trinchieri, per l’Olimpia Milano, è sempre un nome che ricorda sfide, qualche polemica, un rapporto non proprio idilliaco con Ettore Messina, ma di fatto un amore mai consumato.

Milanese di ferro, italiano che ha conquistato la Germania dopo essere stato, comunque, anche profeta in patria a Cantù, Trinchieri ha lavorato in biancorosso solo nel settore giovanile, senza mai ricevere una reale chiamata alla guida della prima squadra, se non alla chiusura dell’era Scariolo.

Un personaggio, a tutto tondo, per qualcuno un genio, di certo un personaggio che lascia il segno, come le sue sfide con Messina e con l’Olimpia.

Il confronto

Quando Andrea Trinchieri arriva in Serie A, nel 2009 a Cantù, Ettore Messina è alla guida del Real Madrid. Di fatto i primi confronti arrivano nella stagione 2013-2014, quando Andrea Trinchieri firma in Russia con l’Unics e Messina vive la sua ultima annata al Cska. 

Nella serie di semifinale playoff è 3-0 per la squadra dell’armata rossa, e quindi si deve attendere sino all’EuroLeague del 2019. 1-1 nel 2019-2020, 2-0 Milano nella stagione regolare 2020-2021 con il successivo 3-2 nei playoff, 1-1 l’anno scorso.

Le polemiche

Che ovviamente si concentrano nella serie playoff del 2020-2021, molto calda in campo, e fuori.

In realtà il primo assaggio è in stagione regolare, quando al Forum l’Olimpia Milano vince nettamente la sfida con i tedeschi. Nel dopogara il primo a parlare è Ettore Messina, dopo aver atteso oltre i 20′ imposti dal regolamento di EuroLeague per le conferenze stampa.

«Scusa Claudio, ho iniziato perché sono stanco e voglio andare a casa» dice il coach, che inizia la sua analisi ma, fuori campo, viene interrotto dall’addetto stampa del Bayern Monaco. E qui, dopo aver precisato le sue motivazioni, arriva il celebre: «Have a safe fucking flight».

Nelle ore successive arriverà la risposta scherzosa, sui social, del Bayern Monaco.

Inizia la serie playoff, l’Olimpia Milano vince d’un soffio la prima sfida con il canestro di LeDay sulla sirena, mentre domina la seconda gara, con Andrea Trinchieri espulso.

Le tensioni si trascinano anche nel dopogara, dentro e fuori dal campo.

Alla fine tutto si deciderà al Forum, e dopo due ko in Baviera l’Olimpia Milano vola alle Final Four di Colonia. Andrea Trinchieri, giorni dopo, commenterà così:

«Gara-1 poteva uccidere qualsiasi squadra al mondo. Poteva uccidere un elefante. Il più grande successo è stato tornare al Forum per gara-5 dopo quel ko. Fondamentalmente, abbiamo vinto quella prima partita. Solo un gioco non è stato eseguito nella maniera corretta. Succede, siamo esseri umani».

«In gara-2 eravamo ancora segnati da quel ko, ma abbiamo comunque lottato. Di solito si perde di 30 nella seconda partita, è sempre così se si guarda la storia (dei playoff). Quindi, alla luce di questo, abbiamo vinto la serie 3-1. Ma è una cosa diversa. Devo essere situazionale, devo capire quanto è stato grande il nostro sforzo per vincere due partite di fila in quel modo con due guardie fuori dal roster, tenendo conto che la forza di Milano è proprio in quel reparto».

Questa sera un nuovo atto, soprattutto in campo. Bayern-Olimpia Milano, è sempre un grande spettacolo.

Andrea Trinchieri e l’Olimpia Milano

Come detto, Andrea Trinchieri e l’Olimpia Milano sono due rette parallele, due binari che non si sono mai incrociati. Ne ha parlato spesso il coach in questi anni.

Così a Repubblica nel 2020: «Sono cresciuto tifoso dell’Olimpia, mi intrufolavo a vedere le sedute di tiro pre partita di Meneghin e McAdoo e da tifoso ho raggiunto Losanna con la mia Uno per veder vincere la finale di Coppa dei Campioni. Olimpia e Milan: finché ho potuto ero abbonato a San Siro e andavo alle finali di Champions. Sono di Milano, non posso far fìnta di essere nato in Svizzera invece che alla Mangiagalli perché sono ho fatto scelte professionali diverse e voglio battere l’Armani quando la incontro».

«È una grande squadra che ha tutto per poter raggiungere gli obbiettivi che si è posta. Poi bisogna essere tutti consapevoli che ci sono degli alti e bassi naturali e che non esistono stagioni senza sconfitte per chi fa l’Eurolega»

«Una trattativa? Mai. Se riavvolgo il film della mia vita non posso che constatare di non avere mai avuto una trattativa. Chi pensa il contrario, sbaglia».

E così su La Stampa a inizio ottobre: «La mia Milano? Non è mia. Io tifoso dell’Olimpia? Lo sono, ma l’Olimpia ha un grandissimo allenatore. L’approdo alle Final Four sembrerebbe la giusta chiusura di un cerchio triennale. La squadra è profondissima, con tre giocatori per ogni ruolo che altrove sarebbero titolari».

3 thoughts on “Andrea Trinchieri, Messina e l’Olimpia. Dal “fucking fligt” al “Serie vinta 3-1”

  1. Fantastica l’intervista a Messina nel video di Guazzoni. La ricordavo ma è sempre bello risentire il Coach fare a pezzi lo staff dei bavaresi. Comunque Trinchieri è un bravo allenatore. Dovesse andar via Messina, spero più in là negli anni possibile, perché Messina non lo cambierei con nessuno e spero che il suo ciclo con l’Olimpia si sia appena aperto, tra i papabili per la successione un pensierino a Trinchieri l’Olimpia dovrebbe farlo.

    1. Il problema è che se Messina rimane come POBO l’allenatore lo sceglie lui, e non so come siano realmente i rapporti tra i due

      1. Hai ragione. Però la vera rifondazione dell’Olimpia by Armani c’è stata con Messina “presidente”, il quale, sulla base dell’esperienza NBA ha riplasmato la realtà sociale agendo in prima persona e delegando a signori professionisti le varie funzioni. Quale coach avrebbe scelto la sua nemesi Pozzecco come secondo facendo vincere a noi lo scudetto e facendo ottenere al Poz la guida della Nazionale? Quale coach è riuscito a intrigare il Chacho per farlo venire a Milano (quando non voleva venirci nessuno), sulla cui scia sono poi arrivati altri giocatori eccellenti, quali Hines e gli italiani Melli e Datome che stavano ben pagati e riveriti all’estero?

        Messina presidente ha fatto fare all’Olimpia un grosso step rispetto al dilettantismo dell’era Proli, grande manager finanziario del gruppo Armani, che però di basket ci capiva poco, dato che ogni anno cambiava allenatore e rifondava la squadra da zero, senza ottenere risultati da Olimpia, a parte qualche scudetto fisiologico dato il budget dominante in LBA e l’assenza di competitor parametrati al budget.

        Per cui, tra un Proli o altro manager validissimo che di baslet capisce poco e Messina col suo palmares cestistico e le sue esperienze, accetto volentieri il rischio di Messina presidente che sceglie l’allenatore, perché quando sarà, spero il più tardi possibile, sarà una scelta ragionata in cui il Coach saprà passare sopra a incazzature di campo. Perché tra l’altro se t’incazzi con qualcuno che ti da del filo da torcere in fondo significa che lo stimi. (alludo a Trinchieri)

        D’altra parte bisogna considerare che Trinchieri e il Bayern Munchen nella polemica di cui a video avevano torto marcio, perché nei 20 minuti da regolamento Eurolega non si erano presentati in conferenza ed Ettore ha pensato giustamente…”fanculo, chi sono questi per farmi aspettare a casa mia”.

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