Proseguiamo nella nostra analisi del nuovo roster dell’Olimpia Milano, in attesa del raduno e delle prime uscite, previste entrambe per la prossima settimana. Oggi parliamo di uno dei giocatori più rappresentativi della squadra biancorossa: Sergio Rodriguez.
Olimpia Milano roster | Cosa può dare Sergio Rodriguez
Leadership – Uno dei leader dello spogliatoio, in campo e fuori. Un giocatore rispettato da tutti ed una guida da seguire per il gruppo biancorosso.
Talento – Un assist o un tiro. Il Chacho inventa per se stesso e per i compagni di squadra, spesso nei momenti chiave e decisivi delle partite.
Divertimento – Trasmette sempre la sua voglia e gioia nello stare in campo. Spesso anche in partite dove potrebbe stare comodamente seduto in panchina, visto il suo palmares ed il suo status.
Olimpia Milano roster | Le criticità per Sergio Rodriguez
Età – Ha compiuto 35 anni lo scorso mese di giugno, anche se non ha mostrato segni di cedimento, seppur arrivando anche lui, come il resto del gruppo, un po’ stremato alla fine della scorsa stagione. Dovrà probabilmente essere ancor di più preservato. Anche se lui, con la sua voglia e carattere, starebbe sempre in campo 30 minuti.
Difesa – Da sempre è stato il suo punto debole, nell’ambito di un giocatore straordinario, uno dei più grandi a livello europeo di questo inizio di secolo. E, pur guadagnando in esperienza e malizia col passare degli anni, ha sempre un po’ fatto fatica in questo lato del campo.
Mah, dire che non ha mostrato segni di cedimento è una bugia fatta e finita, o forse io ho visto un altro film l’anno scorso, dove, nella competizione più importante (EL) le statistiche, peggiorative rispetto a LBA, dicono che ha segnato il passo, tralasciando lo sfacelo delle sue prestazioni in finale con la Virtus (ma certo li possiamo dire che, come tutti, era stanco), poi per lui sono arrivate le Olimpiadi, dove ha messo in fila una serie di prestazioni asfittiche, a parte la partita con team USA. Tutti vogliamo bene al Chacho, ma bisogna dire la verità se vogliamo fare una seria analisi. Duro lavoro per l’Olimpia l’anno prossimo, quando ci sarà da sostituire entrambi i playmaker