Tutto si è fermato a quel tiro. Passano le settimane, e la percezione è sempre più chiara: la stagione di Olimpia Milano si è fermata a quel tiro, nei secondi finali di Colonia.
Non una “porta girevole”, solo un epilogo. Per Olimpia Milano, poi ko per 4-0 nelle finali scudetto con la Virtus Bologna, e per Kevin Punter, da ieri sera giocatore del Partizan.
L’epilogo che non ti aspetti, brutale nella sua forma, a rendere il tutto ancor più brusco, come un tiro che entra, o non entra.
Se n’è andato Kevin Punter, perchè dopo quel tiro si è sentito trattato economicamente da settimo, ottavo giocatore del roster. Lo ha lasciato andare Olimpia Milano, perché dopo quel tiro ha capito che non poteva osare, qualcosa doveva cambiare.
L’Olimpia Milano ha preso atto così dell’ultimo “no”, restando comunque accanto al telefono, come se quel tiro potesse ancora entrare. Kevin Punter, e i suoi rappresentanti, hanno infine ribadito il “no” soprattutto a loro stessi, chiudendo in serata in Serbia, dove anche il passaporto può aiutare.
Tutto estremamente brutale come detto. Come l’annuncio del Partizan senza attendere un saluto ufficiale dal club biancorosso, che solo in tarda serata ha cancellato il profilo del giocatore dal roster della prima squadra.
Dopo quel tiro, tutto è cambiato. Sicuramente per Kevin Punter, forse non solo per lui, certamente per Olimpia Milano. Tutto per una questione di millimetri.
L’ analisi forse e’ giusta, ma anche questa volta i dirigenti non accettano trattative economiche (forse…) con un cannoniere.
E’ la terza volta che se ne’ va da Milano la guardia titolare: LANGDORD, GOUDELOCK, PUNTER.
L’articolo più belll per chiudere questo lungo addio. La società ha il diritto di valutare un giocatore come ritiene opportuno, e questo di accettare un’offerta di quasi il 40% superiore.
Avviso del Partizan: intenzioni molto serie con Obradovic e un contratto da top player!
Noi andiamo oltre Colonia.
Piace pensare anche a me che quel tiro rivesta un valore simbolico (piace molto meno che non sia entrato, mannaggia!). Sul fatto che Punter si sia sentito trattato male dalla società, mi torna meno. Essere lì a prendersi quella tripla decisiva in una F4 è al momento l’apice della carriera di Punter, ma a quell’apice ce lo ha portato la società, accordandogli una fiducia ed un ruolo su cui pochi erano pronti a scommettere. L’articolo sembra suggerire che più in là di quel tiro non si poteva andare a livello di sviluppo di un rapporto sportivo, ed allora giuste le scelte da ambo le parti, non ci vedo conflitti o grandi contraddizioni, ma valutazioni ponderate sull’interesse di entrambi che hanno portato alla scelta finale. Grazie di tutto Kevin, ed in bocca al lupo per il futuro, noi abbiamo da sviluppare il nostro e spero anche tu possa toglierti ulteriori soddisfazioni.
Sono convinto anch’io se fosse entrato sarebbe diventato leggenda. Ma non è successo ed ora voltiamo pagina. Buona fortuna ragazzo.
A questo punto possiamo dirlo: quella di Colonia è stata la performance commiato di Punter dall’Olimpia, l’ultima straordinaria prestazione di un giocatore che, ammettiamolo, ci ha fatto sognare; effettivamente li si è conclusa la nostra stagione, per noi un finale dolce-amaro (grande prestazione.sconfitta), per lui ha significato il tirare una riga tra l’essere un grande giocatore(lo è) e un campione assoluto ( sono convinto che quei cm che passano tra ferro e ciuff in quel momento non sono ovviamente una colpa, ma non sono un caso), ed appunto si è campioni perchè si è in pochi ad esserlo, tipo il Corey Higgins di 8 secondi dopo