Alberto Marzagalia analizza per Eurodevotion il momento di Olimpia Milano partendo dalle parole di Ettore Messina dopo il ko nel derby con Cantù.
Non ci pare tempo di processi ma di sole valutazioni, anche perché non si può vivere di quei processi in una stagione che può superare le 70-80 partite e che quindi propone scenari diversi ogni due-tre giorni.
Quello su cui vogliamo brevemente riflettere sono le parole del presidente-coach milanese ed il valore che possono avere di fronte all’opinione pubblica e, soprattutto, a chi prova ad analizzare il gioco ed i risultati quotidianamente, come ad esempio noi facciamo in questo sito principalmente per quanto riguarda la Turkish Airlines Euroleague.
Giusto che un grandissimo personaggio della storia della pallacanestro europea come il coach di Catania abbia ottenuto grande consenso al suo arrivo, tanto grande quanto le aspettative che sono legate proprio al suo nome.
Poi però c’è il campo, giudice supremo ed inappellabile (e lasciamo stare quanto invece appellabile per vicende recenti che hanno riguardato più i tribunali che il parquet…) ed allora se si prova a capire ad analizzare, a valutare quel che si vede, è giusto che la critica sia diretta, dura ed anche feroce, quando la situazione ne crei i presupposti.
Se Milano gioca tre gare di una pochezza incredibile in sette giorni, come quelle tra Bologna, Zenit e Cantù, è giusto che venga attribuito il valore dovuto a queste prove, ovvero meno del minimo accettabile ed il passato non deve avere nulla a che fare con quanto si vede e si prova a giudicare. Se poi di gare come quelle ce ne sono ben altre, pensando a Stella Rossa, Olympiacos e Pesaro ad esempio, non vediamo come si debba ricorrere alle glorie passate per giustificarle.
L’Olimpia deve credere in un progetto a lungo termine, così come avrebbe dovuto farlo, se vi fosse stata una struttura societaria valida, in passato con tanti altri Coach. La rivoluzione estiva merita fiducia e quella fiducia si esprime anche attraverso un onesto e corretto diritto di critica in base a ciò che si vede. Altrimenti si vive di ricordi, cosa che non ha mai portato vantaggio ad alcuna realtà.
Parole sacrosante che condivido in toto.
Dopo tutte queste prestazioni imbarazzanti il diritto alla critica è sacrosanto e non deve essere visto come semplice forma distruttiva.
Sono state fatte scelte a priori molto discutibili ed i risultati non sono all’altezza delle aspettative.
Quindi avanti per cercare soluzioni con sana autocritica che non guasta.
E con il semplice passato non si conquistano trofei….
Ma che bello, scopriamo che Noodles, un personaggio da film – di Sergio Leone in particolare, un mafioso italiano in America, senza connessioni evidenti col basket, che ai tempi non esisteva – Noodles ha addirittura un “diritto” alla critica!
E come lo usa questo “diritto”?
Sottolineando parole di altri, che definisce “sacrosante”, così come “sacrosanto” è per lui il diritto alla critica, che, sempre per lui, DEVE essere visto come costruttivo.
Indipendentemente dai contenuti? – gli chiederei se ritenessi utile la sua opinione.
E cosa ha Noodles di costruttivo da dire?
Che “le scelte a priori sono state molto discutibili”, e “i risultati non sono all’altezza delle aspettative “.
Ma io mi chiedo, forse perché non sono all’altezza di quel diritto che invece Noodles pretende di avere, il diritto alla critica, mi chiedo: ma cosa si può costruire sulle scelte sbagliate a priori, ovvero sul passato ormai cassato, e sull’affermazione d’insufficienza dei risultati, ovvero sul diritto dei tifosi di essere insoddisfatti?
Niente direi.
Si può costruire sulla critica intelligente, ed è, in effetti, un diritto esprimerla, se si è capaci.
Ma la critica costruttiva non è questo piagnucolare sulle scelte sbagliate – ed è strano che proprio uno che si ispiri al personaggio Noodles non sia in grado di capirlo.
Non troppo strano, ripensandoci, che quanti ce ne sono che vedono i film senza capire quello che vedono?
Quindi Noodles, pur avendo il diritto, non ha contenuti. Povero. Mi spiace sinceramente per lui.
Noodles: ovvero uno che ha imparato a vivere con le scelte sbagliate, nel film di Sergio Leone. Ma forse per capirlo ci vuole di più dell’arroganza di avere il diritto – il diritto! – di criticare, quando tutto quello che sai dire è rivolto soltanto a un passato che non si può più modificare.
Lasciamo quindi a Noodles il suo diritto vuoto di contenuti, e continuiamo a cercare di capire cosa succede senza di lui 😎
Ciao Noodles, per i tuoi diritti chiama il tuo avvocato!
Noi invece siamo qui, con un grande cuore, a cercare umilmente di capire e partecipare.
Beh…non la conosco di persona (fortunatamente). Ho fatto un commento pacato ed assolutamente equilibrato.
Lei invece è arrogante ed offensivo.
Ho visto che sistematicamente difende l’indifendibile con competenze cestistiche a dir poco inconsistenti.
Le auguro di fare la metà della carriera che ho fatto io con i miei contenuti vuoti (alto dirigente di banca a differenza sua) ma da come si esprime ho i miei dubbi.
Ciò premesso, le cito una frase di Noodles:
i vincenti si vedono all’inizio….e lei, come l’Olimpia attuale, di vincente non ha nulla.
Ps per chi amministra questo (valido) blog:
mi auguro che persone maleducate come il tale di cui sopra vengano cacciate seduta stante, perché un conto è la diversità di opinione, altra cosa è la mancanza di rispetto….
Di vincente non ho nulla, dici? Ok. Come Noodles, del resto…
O non hai seguito il film, ti sei fermato alla prima impressione, come al solito, senza capire nulla?
Perché quella battuta: “i vincenti si vedono all’inizio” – che tu riporti impropriamente – Noodles la dice al suo amico Fat Moe, che gli ha appena detto che lui, Fat, avrebbe puntato sul successo di lui, di Noodles.
E Noodles cosa gli risponde, o alto dirigente Noodles?
Te lo ricordo io.
“E avresti perso” – gli risponde; grandissima battuta peraltro, di uno dei più grandi autori del cinema mondiale, Sergio Leone.
Glielo dice per fargli capire che “i vincenti si vedono all’inizio” non ha senso, è una stupidaggine, come la vita gli ha provato.
Insomma lo dice per intendere il contrario. Per intendere, come si dice, che il cavallo di razza si vede sul traguardo.
Ma forse è vero che non si diventa alti dirigenti di banca, se si riescono a capire le sfumature.
O non ho io il diritto di critica nei tuoi confronti?
Ciao Noodles, “per molto tempo sei andato a letto presto la sera”.
E si vede 🙂
Nel suo caso, i perdenti si vedono alla fine…non mi abbasso di certo al suo infimo livello (non solo cestistico)…
Più che altro auspicherei che persone come lei (arroganti ed offensive con chi la pensa diversamente) vengano cacciate seduta stante da questo blog.
Ps: vero, Micov è difensore dell’anno, non c’è dubbio alcuno
Caro Noodles pensa che qualche giorno fà Palmasco ha scritto in un commento che lui è vittima di bullismo quando non ne conosce neanche il significato..lui invece crede di sapere tutto di tutti e si arreca il diritto di offendere chi non la pensa come lui e come ha fatto ora con te ha fatto anche con altri..non è la prima volta..lui giudica gli altri privi di contenuti quando lui scrive poemi sterili senza alcun senso logico solo per compiacersi con le sue pecorelle..visto e considerato che ormai non sà più trovare argomenti per difendere il Messia è passato ad insultare chi non la pensa come lui…mi dispiace per te Noodles ma difficilmente lo cacceranno perché Palmasco è un lecchino..
Ti propongo di rileggere questo ultimo tuo commento come se fossi un esterno e poi dirmi cosa ne pensi. Cosa centra con il blog? Non vale la risposta “hanno iniziato gli altri”
Ciao Iellini.
Hai perfettamente ragione. Non vale la risposta hanno iniziato gli altri, ma se si arriva a questo punto e’ perche’ , probabilmente,” qualcuno” usa il blog in modo improprio( per problemi suoi che non sa sfogare altrove facendosi forte dell’anonimato) e chi esprime la propria opinione ( che puo’ o meno essere condivisa o semplicemente ignorata) ha diritto a non farsi insultare da un ignorante che si crede rappresentante di verita’ o conoscenze che CREDE ( beato lui) di avere, ma non ha. STOP. Poi se vogliamo, torniamo civilmente a confrontarci su gli argomenti di questo blog. Buona giornata !
Scusa Marzagaglia, forse mi è sfuggito qualcosa, ma non mi pare di aver sentito o letto qualcosa da parte della società Olimpia che affermi che nessuno li può giudicare, anzi mai come quest’anno chi deve ha fatto sincera autocritica