Alessandro Gentile, la dichiarazione di un amore che resterà per sempre

Alessandro Gentile è quello del dito sullo scudetto, delle lacrime contro Sassari: un uomo che ha sempre amato la sua Olimpia, e che anche oggi si rende conto di quell’amore infinito, ancora vivo

«Sì, sono rimasto troppo male per come è andata a finire, con l’Olimpia ho avuto un legame emotivo e sentimentale molto intenso, ma ormai è il passato. Adesso c’è l’Estudiantes, in questi giorni però il mio unico pensiero è rivolto alla Nazionale».

Queste sono le parole che Alessandro Gentile ha rilasciato a La Gazzetta dello Sport, inserto Time Out, in giornata odierna.

Quelli sono fatti, le prossime sono opinioni assolutamente personali. Alessandro Gentile è una persona che divide. Lo ha sempre fatto. Perché ha avuto degli atteggiamenti sbagliati. Perché ha commesso tanti errori. Perché ha reagito spesso in maniera strampalata a provocazioni ambientali. Perché ha avuto seconde e terze occasioni, e ne ha richieste quarte e quinte…

Alessandro Gentile è questo. Appunto. Una persona che divide. Perché ha il talento dei predestinati. Perché ha la forza di smuovere montagne. Perché ha la capacità di rendere tutto possibile. Perché ha la potenzialità di stare sul piano dei grandi.

Quello che mi auguro, è che le parole riportate da Mario Canfora sulla rosea abbiano l’impatto che meritano. Perché Alessandro Gentile non è «karma»: quello era lo sfogo di un amante abbandonato, anche per colpe proprie. Alessandro Gentile è quello del dito sullo scudetto, delle lacrime contro Sassari: un uomo che ha sempre amato la sua Olimpia, e che anche oggi si rende conto di quell’amore infinito, ancora vivo.

Ecco perché spero, un giorno, che ad Alessandro Gentile venga tributato il medesimo scroscio di applausi udito per Daniel Hackett, David Moss o Jasmin Repesa. Loro, quei colori, non li hanno amati così tanto: erano partner occasionali, non compagni d’altare della nostra Olimpia Milano.

In bocca al lupo Capitano. Io quel giorno lo aspetterò sempre. Quel giorno in biancorosso. Di nuovo.

7 thoughts on “Alessandro Gentile, la dichiarazione di un amore che resterà per sempre

  1. Sono d’accordo. Ho ricominciato ad andare a vedere l’Olimpia per lui. Mi sono innamorato della squadra per lui. Mia figlia ha iniziato con lui e ha smesso dopo di lui, ora non riesce neppure a vedere le partite in TV e l’altra sera mi ha chiesto come è possibile che la maglia numero 5 non sia stata ritirata. In fondo ha ragione lei, perché Gentile è stata l’anima del primo scudetto dell’era Armani, dopo anni di deserto. Tutti ricordano Jerrels, the shot. Io ricordo Gentile MVP cuore tecnica e voglia, vero capitano, vero uomo Olimpia.
    Quando sentivo i miei vicini criticarlo, specialmente l’anno successivo, mi veniva voglia di alzarmi e andarmene. (del resto sono gli stessi che ora criticano James…).
    Ogni giorno che entrerà al Forum da avversario lo applaudiro’. E se mai entrera’ di nuovo da nostro giocatore piangerò di gioia.

  2. Gli applausi per Hackett e Repesa ve li siete inventati di sana pianta…

  3. Giocatore dotato di discreto talento ma assolutamente senza testa, secondo me. Non l’ho mai amato e l’ho spesso criticato perche’ era il predestinato ma non e’ mai sbocciato. Certamente non e’ personaggio facile da gestrire. Non ero mello spogliatoio di Milano ma se gli han tolto la fascia un motivo ci sara’ stato. Lo rispetto comunque anche se il ritiro della maglia e’ riservato ai grandissimi. Lui non lo e’.
    Parere assolutamente personale.

  4. ritirare la maglia numero 5? quella che oggi è sulle spalle di tale vlado micov? non scherziamo.
    Giocatore forte si, ma pilotato da una famiglia avida e che di certo non gli ha insegnato cos’è l’umiltá. per me può restare dove si trova. gli auguro comunque il meglio soprattutto in vista delle partite della nazionale.

  5. Concordo sul commento relativo al papà Nando, ottimo giocatore ma, secondo me, personaggio particolare.

  6. Il ritiro della maglia era solo una domanda ingenua di una bambina, che ho citato per dire che è stato un simbolo e un trascinatore che sollevava le fantasie dei tifoso come nessun altro dopo di lui (almeno. finora).

  7. Giocatore deleterio per fortuna se ne è andato. E meno male che il tiro lo fece Jerrels. Con Milano spero abbia chiuso.
    Se penso che abbiamo perso Melli per tenere lui.

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