Olimpia Milano, con lo Zalgiris è una gara senza domani

Presentazione flash per Olimpia Milano – Zalgiris Kaunas: le condizioni di Arturas Gudaitis e le assenze dei lituani

Presentazione flash per Olimpia Milano – Zalgiris Kaunas, ventesimo round di EuroLeague in programma alle ore 20.45 al Medionalum Forum d’Assago.

Confronto nefasto per la squadra di Simone Pianigiani, che viene da tre ko in fila con i lituani dopo il successo del 31 marzo 2017 per 84-88 sotto la gestione di Jasmin Repesa. Per l’ultimo sorriso in casa bisogna risalire al 24 ottobre 2013: 82-75 il finale con 20 punti e 9 rimbalzi di Nicolò Melli.

Olimpia Milano che ha perso nove delle ultime undici uscite (tre in fila) in EuroLeague, e reduce dal ko di Brindisi in LBA. Inizia un trittico da non fallire: con Zalgiris e Darussafaka in casa, e Gran Canaria in trasferta, servono tre successi su tre per presentarsi al terribile sprint finale di 8 gare con bilancio in parità.

Assenti Nemanja Nedovic e Kaleb Tarczewski, percentuale molto alta di presenza nei dodici di Arturas Gudaitis nonostante l’attacco influenzale di questi giorni. Rientra in pianta stabile Dairis Bertans, credibile un altro turno di riposo per Andrea Cinciarini, affetto da problematiche muscolari e determinante più in campionato che in Europa.

Simone Pianigiani dovrà dunque chiedere un extrasforzo come non ci fosse un domani. Per avere un riflesso concreto di quanto detto in sede di presentazione della gara («vogliamo tenere vivo quest’obiettivo»), per dare soprattutto seguito ad un progetto tecnico che rischierebbe seriamente la chiusura anticipata (firmò nell’estate 2017 un triennale) in caso di precoce chiusura del cammino europeo anche in questa stagione.

Di fronte, per di più, un avversario che ha chiuso una serie negativa di quattro ko in fila (con distacco superiore ai dieci punti di media) con il successo netto alla Zalgirio Areno sul Panathinaikos di settimana scorsa.

Sarunas Jasikevicius chiede ovviamente un grande impatto alla sua difesa («dobbiamo tenere Milano sotto i 75 punti di media»), con controllo dei rimbalzi e pressione sui portatori di palla milanesi, statisticamente in grande difficoltà sulle transizioni difensive dopo palla persa.

La squadra è sbarcata a Milano con la leggenda Arvidas Sabonis al seguito. Assenti il play Leo Westemann e il lungo Antanas Kavaliauskas, è da valutare la condizione di Nate Wolters, uscito malconcio dal confronto di EuroLeague con il Panathinaikos, e assente nella vittoria in campionato per 82-79 sul Nevezis del 20 gennaio.

La guardia USA è il secondo miglior marcatore di squadra in EuroLeague con 11.9 punti, cui somma 4.6 assist. La speranza di Jasikevicius è un recupero dell’ultima ora (martedì il giocatore aveva ancora seri problemi), puntando sempre forte su Brandon Davies: 14.7 punti per 5.6 rimbalzi in stagione, 27 punti, 10 rimbalzi, 4 assist e una palla rubata nella gara di andata.

5 thoughts on “Olimpia Milano, con lo Zalgiris è una gara senza domani

  1. L’articolo andava scritto in modo più sempli, chiaro e coinciso. Così.

    Questa sera al Mediolanum Forum si affrontano due club diversi in tutto, l’Olimpia Milano e lo Zalgiris Kaunas.
    Milano è molto attenta all’immagine, si preoccupa di piacere al pubblico e per raggiungere questo obiettivo si circonda di giornalisti a lei fedeli. La squadra è affidata a un allenatore che ha allenato solo in club ricchi e potenti, un allenatore che mai ha dimostrato di poter ottenere risultati decenti con una squadra normale. Nelle ultime stagioni la specialità di questa squadra è stata quella di prendere giocatori italiani forti e di lasciarli marcire in panchina. Nessun segno di umiltà ne di autocritica si vede nella squadra e nel club.
    Kaunas è invece una realtà dinamica, dove i giovani giocatori lituani vengono aiutati a crescere. La squadra, pur essendo la più forte di Lituania e una delle più forti d’Europa, affronta ogni impegno con estrema umiltà. L’allenatore, pur alle prese con un budget ridotto, ha sempre ottenuto ottimi risultati. Dopo ogni vittoria da il merito ai suoi ragazzi, dopo ogni sconfitta se ne assume la colpa.
    Stasera lo Zalgiris arriva a Milano e vince di 20. Perchè è giusto così, perchè lo sport è fatto così, perchè per vincere servono cuore e coraggio, non gli articoli servili scritti sui quotidiani e sui siti italiani.

  2. Onestamente, una sconfitta nelle prossime tre e non potrò più supportare altri 5 mesi con Pianigiani e le sue scuse.
    Mi auguro una svolta tecnica a campionato in corso e rivoluzione staff a fine stagione, tanto fare meglio di 6W su 11 nelle prossime di EL è impossibile data la pochezza in cui il gioco sguazza e te ne servono come minimo 8 per qualificarti.
    Cominciamo a pianificare il prossimo biennio mantenendo ciò che di buono ha fatto la dirigenza, ovvero un buon 70% del roster (sperando in poche NBA escape)

  3. Gli umori del tifoso sono gli umori del tifoso: ben venga che ciascuno li possa esprimere pacificamente, e che gli altri li possano leggere.

    I fatti però sono i fatti, e su quelli si può obiettare.
    La squadra è in grande difficoltà, vero, ma al momento di questi malumori è 9 in EL, avendo espresso un gioco fantastico, ricco di punti e di vittorie nella prima parte della stagione.
    Sono passati solo due anni dal tristissimo ultimo posto senza speranze della gestione Repesa.
    I progetti non si costruiscono in due mesi, o in un anno, e il progetto Pianigiani è buono, lo dimostra lo scontento espresso qui sopra, “perché saremmo fuori dai PO”, un’ambizione impossibile solo l’anno scorso…

    È stato l’infortunio di Nedovic, la nostra punta, a causare l’inversione di tendenza e a mettere in crisi questa fase del progetto.
    Una vera sfortuna!
    Con Nedovic in campo è facile dire che saremmo in una posizione di classifica molto, molto diversa, affermazione difficile da contestare, guardando i risultati ottenuti quando ha giocato.
    Non ci sono altre cause delle difficoltà di oggi.
    Ricordo soltanto che l’unica squadra che ha subito un infortunio paragonabile, per importanza del giocatore e lunghezza del recupero, è il Khimki di Shved, che ha meno vittorie di noi…

    La gestione Pianigiani ha il merito di aver portato a Milano James e Nedovic, di aver rivitalizzato Cinciarini, di aver tirato fuori dal guscio e fatto esplodere Gudaitis – di aver fatto e di stare facendo un lavoro importante su Tarczewski, lavoro che si vede bene confrontandolo col suo sostituto Omic, un giocatore esperto già EL, che non vale l’ombra di Kaleb, come purtroppo s’è visto in campo.

    Di italiani forti che sarebbero marciti in panchina da noi non ne vedo, confrontare i numeri di quest’anno di Pascolo e Abass, e soprattutto i risultati delle loro squadre, molto diversi da quelli dell’anno scorso…

    Pianigiani è criticabile, e certe sue forze sono anche i suoi difetti, la coerenza totale con le proprie scelte, per esempio, e l’orribile barriera di plexigas dietro la nostra panchina del Forum.
    Il suo progetto però è buono, forte e interessante, e merita ancora un po’ di tempo e di fortuna, perché come già detto, quest’anno è stato molto sfortunato.
    La crescita dall’anno scorso è netta ed evidente.
    E ascoltando le voci di questi giorni, c’è in programma un salto di qualità importante, sotto forma di rinforzi rilevanti.

    No, non sono un giornalista, non sono pagato dal gruppo Armani a nessun livello e in alcuna forma, sono un tifoso che paga il proprio abbonamento da anni, e svolge attività completamente diverse dalle loro.
    In questo momento soffro, è ovvio, ma quest’anno ho vissuto momenti esaltanti di cui non mi dimentico, e mi sono divertito molto a guardare le partite e certi giocatori.

    Non me la sento di buttare tutto nel secchio. Proprio no.

  4. Bello scambio di vedute. Accolgo (e condivido) la delusione, apprezzo le difese. A mio modo di vedere il Progetto Pianigiani dovrà essere giudicato alla fine. Per ora in EL mi sembra che ce la stiamo ancora giocando (è quasi una bugia, le possibilità di play off sono davvero misere) mentre in LBA siamo primi alla grande. Dunque sul fronte risultati nulla da dire, specie se si tiene in buona considerazione la sfortuna (leggere Nedovic fuori per tre mesi). Sul fronte del gioco mi permetto invece di esprimere qualche piccola lamentela. Abbiamo poche soluzioni offensive, ci affidiamo molto al tiro da tre (che non è necessariamente un male, visti i nostri tiratori), non abbiamo schemi sulle rimesse, c’è poca transizione, la difesa non convince e subiamo un po’ sotto il nostro canestro, Sugli italiani c’è da fare una premessa: quando si parla di giocatori “forti” dobbiamo sempre riferirci allo standard del nostro campionato, ahimè. Di Meneghin (padre e figlio), Galanda, Brunamonti, Riva, Belinelli, ecc. non ne abbiamo proprio più. Tuttavia credo che Della Valle sia uno dei nostri migliori giocatori. Burns lo scorso anno ha dominato sotto i tabelloni di tutto lo stivale. Insomma: sono saranno fenomeni ma tra i nostri sono certamente giocatori top. In questo credo che il progetto Pianigiani abbia un po’ fallito. Pascolo e Abass? Il primo dopo l’infortunio (mentre era a Milano, ovviamente – sfortuna docet) non sembra più essere lo stesso. Al secondo darei ancora un anno di tempo anche perché è approdato a Brescia in un’annata storta. Nella squadra dello scorso anno probabilmente avrebbe reso di più. Certo non è lui l’uomo che fa fare un salto di qualità al club.
    E’ il momento più complicato della stagione e da tifoso ho il rammarico di affrontarlo con la squadra dimezzata e/o non in forma. Guardo all’immediato futuro (la Coppa Italia è trofeo DA VINCERE) e spero che si arrivi alle final eight in condizioni psico-fisiche migliori, altrimenti saran dolori.
    Guardo al futuro e spero arrivi uno come Nunnally che può essere alternativa a Micov e futuro perno offensivo al suo posto. Vedo un Nedovic finalmente recuperato e chissà, magari anche un nuovo lungo forte (Gudaitis difficilmente rimarrà da noi), da affiancare al migliorato Tarczewsi (che però non è Gudaitis, intendiamoci). E vedo anche un coach di fascia “superiore” a condurre la squadra, perché solo con un “vincente” si può davvero pensare di vincere. Il nostro attuale condottiero non è certo uno dei migliori, anche se ammiro la sua incredibile ed ostinata coerenza nell’applicare le sue idee.
    Vedo, infine, il presente, con la paura che la sconfitta di stasera possa davvero togliere serenità e stimoli all’ambiente e destabilizzare un gruppo ancora non del tutto autonomo e forte, con il fantasma dell’ultimo play-off targato Repesa che aleggia.

  5. Tra i giocatori italiani, ovviamente, non ho voluto considerare Datome e Melli, anche perché quest’ultimo lo abbiamo lasciato andare via noi 🙁

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