Le pagelle di ROM – Happy Casa Brindisi vs AX Armani Exchange Milano

Le pagelle di ROM – Happy Casa Brindisi vs AX Armani Exchange Milano

Jerrells 6.5 – Con James, unico a tenere la schiena dritta nel disperato inseguimento finale. 21 punti e 4 assist.

James 6.5 – Si sveglia tardi, ma produce 25 punti dominando il quarto quarto. Chiude con un’espulsione: nervosismo eccessivo o dimostrazione d’attaccamento ai colori?

Gudaitis 5 – Conferma il momento di flessione mostrando energia ben inferiore al rivale Brown. L’assenza di Tarczewski lo sovraespone nella presenza in campo: 18’, lui che spesso in LBA riposava.

Kuzminskas 5 – 4 punti e 6 rimbalzi in 20’ in campo di evidente mollezza.

Brooks 5 – 7 punti con 2/2 al tiro in 20’, ma soli due rimbalzi. Non si sente in fase difensiva.

Omic 6 – 7 punti e 5 rimbalzi in 11’. Meglio di nulla, ma le sue carenze nelle letture difensive sono il reale gap con Tarczewski.

Fontecchio 5 – 5 punti e 4 rimbalzi in 14’. I numeri dicono più del reale: quanto mostrato in campo dimostra che l’Olimpia non ha 13 giocatori 13. Fuori dalle rotazioni, per merito.

Della Valle 5 – Ci mette grinta nel finale regalando il recupero e l’assist della speranza a Jerrells, ma toppa clamorosamente l’occasione: 4 punti in 28’ con 5 tiri tentati. La squadra crea poco per i tiratori, ma qui parliamo di un top di LBA: deve comunque fare piccole cose per cercarsi uno spazio tutto suo.

Burns 5 – Soli 11’ in campo con 1 punto e 4 rimbalzi. Ha dimostrato di valere LBA con Milano nelle settimane passate, inspiegabilmente dimenticato contro un avversario che gioca a tutto campo.

Micov 5.5 – Chiede ossigeno, il forfait di Bertans lo costringe in campo. Inutilmente. 5 punti in 19’ con 2/8 al tiro.

Coach Pianigiani 5 – C’è chi dimostra di non valere la sua Milano, ma da tempo è lui stesso a non credere nella Milano dei 13 uomini 13. Colpa di chi? Di tutti, ma se l’Olimpia come un anno fa boccheggia a ridosso delle Final Eight di Coppa Italia la domanda è d’obbligo: dipende tutto da Nedovic e Terzewski?

5 thoughts on “Le pagelle di ROM – Happy Casa Brindisi vs AX Armani Exchange Milano

  1. Milano ieri non e’ praticamente scesa in campo, circostanza assolutamente negativa. Eppure…. Eppure quasi si vince. Questo vuole dire tre cose. 1- difficile perdere questo scudetto 2- vincere senza quasi impegnarsi puo’ creare una mentalita’ di sufficienza. 3- in una partita secca rischiamo di perdere perche’ contro di noi giocano tutti alla morte. Cio’ e’ da tenere presente in ottica coppa Italia.
    Che altro dire? Energia zero. Questo non e’ affatto un buon segnale. Gioco  statico, limite ormai ben conosciuto. DellaValle timido, Burns ormai allo sbando, Fontecchio ai minimi storici. Preoccupante lo stato mentale della pattuglia italiana (Cincia escluso), senza la quale in Italia si fara’ comunque fatica. In questo, secondo me, il coach ha fatto degli errori.
    Kuzminskas assolutamente assente. Gudaitis stanco, e’ rimasto in campo anche troppo,  mentre Omic si e’ riposato in panca nonostante il buon secondo quarto. Brooks e’ progressivamente sparito. Micov sembra avere necessita’ di vacanze. La difesa e’ stata pessima con Banks e Moraschini che ci hanno fatto il mazzo e con Brown che  ha fatto quello che ha voluto. Sembravano tre giocatori da nba. Insomma: se si scende in campo senza energia e’ comunque dura e si palesano sempre piu’ i limiti difensivi e quelli offensivi. E’ il momento piu’ delicato della stagione e forse e’ l’occasione per il coach di rivedere un po’ il tutto. Ma non sembra intenzionato a recedere dalle sue – traballanti – convinzioni.

  2. Quello che preoccupa è come regolarmente bruciamo i giocatori italiani: Pascolo,Abass, Fontecchio, ADV,Burns. Sono tutti nazionali, non possono diventare tutti dei brocchi. Mi pare eclatante la responsabilità dello pseudo coach.
    Non
    Capisco perché non da 30 minuti a tutti gli italiani e usiamo la LBA per farli crescere. Tanto per come siamo messi con una buona squadra fuori casa le buschiamo.

  3. Sono mesi che lo dico: in lba deve avere spazio chi non ce l’ha in eurolega. Per altro in campionato un numero minimo di italiani li devi avere, almeno in panchina. Perdere qualche gara, eventualmente, non puo’ essere cosi’ determinante. Lo sresso coach ribadisce che lo scudetto si giochera’ tutto nei play-off. Dunque: perche’ non arrivarci con tredici giocatori tredici, senza bruciarne nessuno?

  4. Pascolo quest’anno l’abbiamo visto già due volte contro Milano: in passato abbiamo vissuto con lui dei momenti esaltanti e l’abbiamo molto amato, ma ora non m’è sembrato più un giocatore incisivo per Trento.
    Probabilmente l’infortunio che ha subito l’anno corso, s’è preso il meglio di lui.
    Le sue cifre sono piuttosto mediocri (qui http://web.legabasket.it/player/PAS-DAV-90/pascolo_davide), e soprattutto la sua squadra ha fallito le 8 di Coppa Italia.
    Ma più delle cifre, che comunque parlano chiaro, in campo s’è notata una certa inconsistenza.

    Abass stesso discorso, la sua squadra è molto indietro rispetto all’anno scorso, hanno fallito le 8 di Coppa Italia, e le sue cifre sono piuttosto mediocri (http://web.legabasket.it/player/ABA-AWU/abass_abass_awudu).
    Non tanto per i dieci punti di media a partita, in 27 minuti di utilizzo, ma per le percentuali piuttosto scoraggianti, 44% da 2 e 22% da 3.

    Non mi pare che abbiamo bruciato niente, come Olimpia Milano, e la scelta di mettere questi giocatori in secondo piano, risulta molto difficile da criticare, visto come vanno in altre squadre che contano molto di più su di loro.

    “Sono tutti nazionali”, di una nazionale che da anni non gioca ad alti livelli, e nella quale i migliori non giocano per vari motivi, e speriamo che ci arrivi quest’anno ai livelli che contano, ma non è detto, non mi sembra una gran motivazione.

    Fontecchio l’avete visto in campo, non capisco come venga inserito in questo discorso.

    Della Valle ha un certo personale potenziale in attacco, almeno i tiri che gli creano li mette, ma non riesce proprio a inserirsi nelle necessità di un sistema come quello che devono giocare le squadre di livello europeo, e poi non difende. E se lo segui in campo, vedi che non difende perché proprio non capisce come e quando muoversi rispetto al suo avversario, sul quale è sempre in ritardo – sbaglia proprio la posizione e la sequenza dei piedi, guardalo bene.

    Burns è forse quello che Pianigiani sacrifica di più, ma è anche vero che Burns, poveraccio, appena entra fa subito due falli.

    Insomma io non vedo l’Olimpia come un orco che mangia i bambini, la vedo piuttosto come una squadra che dai suoi giocatori ha bisogno di un certo livello di gioco, di una certa comprensione del basket complesso di alto livello, e che tolti i sette otto giocatori che riescono a giocare dentro il sistema, non ha soluzioni.

    Lo stesso Moraschini, in un momento di forma strepitoso, bellissimo giocatore che ci ha ammazzati, e in passato campione U18 con Bologna nel ruolo di trascinatore, che me lo ricordo benissimo in finale, va bene così, in una squadra che chiede ai giocatori di fare il meglio che sappiano fare, ma francamente non me lo vedo riuscire a brillare anche dentro un sistema come quello di cui ha bisogno Milano.

    Di giocatori bruciati non ne vedo. (M’Baye conferma a Bologna tutti i suoi limiti, che si vedevano bene già da noi, per dire).

    Melli è ovviamente un dispiacere per tutti, ma quelli erano anni diversi, di apprendimento attraverso gli errori per la società, e lo stesso Melli era molto, ma molto più immaturo del giocatore tostissimo che è diventato.
    E poi forse, secondo le parole dell’intervista di Repesa, sotto quel lasciarlo andare via, c’è stata qualche magagna. Non so.

  5. Ricomponiamo il quadro generale. A livello LBA Milano e’ uno squadrone, con budget doppio o triplo delle altre. Ma a livello europeo, per quanto riguarda i soldi, credo che siamo fuori dalle prime otto. Come dire: non possiamo permetterci 13-15 giocatori di livello.
    Pascolo e Abbas non sono fenomeni ma, come Burns e Della Valle in lba possono, eccome, dire la loro. Non e’ facile costruire due squadre ma credo che un coach abbia il dovere di provare a coinvolgere tutti. E’ difficile per chiunque giocare pochi minuti, magari nemmeno di seguito, “sentendo” poca fiducia. Da qui forse anche l’ansia di Christian che fa falli a manetta. Ma se vuoi avere i tuoi otto-dieci uomini freschi e sempre pronti per l’eurolega DEVI coinvolgere tutti.  Non e’ un “togliere spazio” ma un “crearne”.  Se Burns e Della Valle non sono da Eurolega e non gli dai spazio in lba che cosa li hai presi a fare? Perche’ non tenersi in panca due o tre juniores? Sembra che certi giocatori servano solo per gli allenamenti (cosa comunque importante). Anche lo scorso anno e’ stato cosi’. Certamente e’ parte del “sistema Pianigiani” ma non sono cosi’ convinto che sia il sistema migliore. Ho visto Trento contro Cremona: Pascolo, Flaccadori e Ricci sono stati fondamentali, in campo. Non sono dei campioni, ma danno valore alle loro squadre, anche oltre a quello che dicono le cifre. Penso a gente come Aradori, Filloy,  Biliga… Vero che il nostro campionato ha un livello basso ma e’ vero anche che gente come Della Valle e Burns non possono diventare brocchi di punto in bianco. Sicuramente qualcosa non funziona nella gestione di gruppo e gerarchie. Ma e’ solo la mia opinione.

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