Dopo Trento tre riflessioni: transizione, Alen Omic e il fattore Cinciarini

La vittoria contro l’Aquila passa per difesa, nuovi volti e nuove necessità

Settimana piena per AX Armani Exchange Milano, che nelle prossime ore entrerà nel vivo di un periodo decisivo per le sue sorti europee. Ma in attesa di Barcellona e Bayern Monaco, torniamo sul successo contro Trento.

Difesa e transizione

Il risultato finale può facilmente far dimenticare le difficoltà del primo tempo. L’AX chiude sotto di un punto i primi 20’ complice anche un parziale di 12-2 incassato tra primo e secondo quarto. La sfida gira definitivamente nel terzo quarto, quando Trento segna 2 punti in 4’, e chiude con un parziale negativo di 25-11. La squadra di Simone Pianigiani difende e colpisce in transizione. Non è un caso che l’anima del tutto diventi allora Mindaugas Kuzminskas, 6 punti nel parziale: la necessità del lituano, più che il ruolo, si chiama «correre».

Alen Omic

Il centro sloveno piace per la volontà di essere parte di un qualcosa. Anche lui senza rivali a livello fisico in LBA, impressiona non tanto per i 4 punti e 5 rimbalzi, quanto per la volontà di coinvolgere i compagni sul perimetro.

Andrea Cinciarini

Il capitano è guida di un’anima anche italiana che porta al successo. 11 punti, 3 rimbalzi, 5 assist, tanta difesa su Aaron Craft, la sensazione di potersi ben dividere le responsabilità con Curtis Jerrells per garantire ulteriori turni di riposo a Mike James. Senza Nemanja Nedovic, il play di Portland diventa ancora più fondamentale in EuroLeague, dove servirà ben altra presenza difensiva. E per difendere, ci vuole lucidità più che buona volontà.

5 thoughts on “Dopo Trento tre riflessioni: transizione, Alen Omic e il fattore Cinciarini

  1. Intanto si è vista una bella partita, a tratti combattuta, con giocate spettacolari e tanto impegno, una partita divertente.
    È mancata un po’ l’emozione dell’incertezza forse, perché Milano ha girato sempre molto bene, non dando mai la sensazione di poterla perdere.

    Diventa quindi strano ripensare a quello che è successo solo pochi mesi fa, alla battaglia della finale con Trento.
    Perché la nostra squadra in campo ieri pomeriggio era fondamentalmente la stessa di allora, tolti Goudelock e M’Baye, sostituiti da Della Valle e Fontecchio – e non è certo un cambio a guadagnare.
    Si è visto quindi, dal gioco organizzato e controllato di ieri, molto efficace – 86 punti non sono pochi, ma soprattutto sono tanti 24 assist, che assommano più della metà dei nostri punti – si è visto che Pianigiani ha sempre avuto ragione quando ha parlato di mentalità da costruire, di “vissuto”, di un progetto da svolgere nel tempo, indipendentemente dai risultati.
    D’accordo, Trento di ieri pomeriggio non è più quella di giugno scorso, ma la stessa Milano di allora ha vibrato ben diversamente.
    Allora bisogna dire che il lavoro ha pagato, e che è stato indirizzato bene

    Poi vabbeh, quando hai un Gudaitis che è cresciuto così tanto – e fa piacere pensare che l’abbia fatto da noi, con noi e per noi – è difficile incontrare ostacoli in Italia.
    Ormai il ragazzo si diverte proprio, si diverte a provare cose nuove ogni volta, arricchisce il suo gioco sempre di più, vederlo giocare è uno spettacolo non solo per il rendimento, ma per quel suo evidente divertirsi a giocare come un bambino.
    Ieri alla fine della partita, col pallone in mano a pochi secondi dalla fine, incredulo che Hogue non gli facesse il fallo mentre palleggiava, s’è reso conto, ha sorriso, ed è andato a schiacciare da solo sul filo della sirena.
    Uno spettacolo da strappare sorrisi a tutta bocca.

    Milano una vibrazione diversa.
    Non solo per il sistema di gioco, che ieri ha funzionato anche senza i fuoriclasse, seduti in panchina per motivi vari, ma per una certa voglia e sicurezza di sé, che per me è stata portata in squadra da James e Nedovic senza discussioni, e che si è estesa a tutti gli altri.
    L’EL è un’altra cosa, ma qui parliamo del nostro campionato, com’è giusto che sia.

    Omic piaciuto abbastanza, qualche buona idea, la voglia di trovare i compagni.
    Certo faceva effetto vederlo marcare il centro avversario, Hogue, che gli arriva alla spalla, chissà che avrà pensato.
    Chissà che avrà pensato quando gli prendeva i rimbalzi alzandogli la palla sopra la testa con una mano, e poi afferrandola.
    Non sarà sempre così Alen, stai tranquillo 😏

    (palmasco)

  2. Confermo: la mentalita’ “giusta” arriva da James e Nedovic ed ha trovato terreno fertile nella conferma di (buona) parte del gruppo. Questo non e’ un dettagio di poco valore: se sconvolgi la squadra ogni anno non crei certamente un ciclo.
    Gudaitis credo che in lba sia ormai un punto di forza imprescindibile. Pochi quelli che possono metterlo in difficolta’. Genuino il suo entusiasmo cosi’ come l’abbraccio con Hougue a fine gara, nonostante le sportellate.
    Milano e’ superiore a tutti, in Italia, ma questo non e’ garanzia di vittoria certa. Primo perche’ comunque gli infortuni e “l’obbligo” di coinvolgere tutti ci impone soluzioni estemporanee, provate praticamente mai. In questo senso sono davvero positive le prove di ieri di Cinciarini e Della Valle (a parte qualche sbavatura), di Kuz e di Gudaitis. Secondo perche’ nelle gare secche (final 8) non e’ facile giocare al massimo sempre. La vittoria di ieri e’ la naturale conseguenza del buon lavoro sin qui svolto e della compattezza del gruppo. Non sono un fan di Pianigiani ma gli va dato atto di quanto di buono fatto sino ad oggi. Sperando che la squadra abbia forze sufficienti per battere Barca e Bayer (che secondo me sono entrambe meno forti di noi, complessivamente) nelle prossime due gare.

  3. Mi sembra che la partita di ieri, contro una squadra data in forma, abbia spazzato via (ove ce ne fossero) qualsiasi dubbio sulla nevosità di far rifiatare chi gioca di più in Eurolega. Poi i Della Valle & C verranno buoni anche in EL. Avanti così per il resto della stagione.
    Omic bene come prima uscita ma come detto sopra la LBA non è un test lo è più un allenamento contro Guda.
    Kuz in crescita di fiducia, per me ha un altro 50% di spazio di miglioramento.
    Ora 2 vittorie in Eurolega.

  4. Kuz sembra finalmente ingranare. Mi auguro che in lui sia scattato quel qualcosa che lo ha limitato sino ad ora. Il mio dubbio e’ che il suo attuale momento sia figlio soprattutto del fatto che con Brooks fuori puo’ giocare piu’ tranquillo mentalmente. Comunque se in attacco gira cosi’ bene, puo’ anche mascherare qualche limite difensivo, specie sui quattro avversari piu’ “fisicati”.

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