Un play, una guardia/ala o un lungo: qual è la vera esigenza di questa Olimpia Milano?

Gettata la maschera, è il tempo di chiedersi cosa possa essere più utile a questa AX Armani Exchange Milano per tentare un ulteriore salto di qualità in questa stagione ricca di promesse. Ecco i tre ruoli che hanno chiamato maggiori discussioni in queste settimane, con pro e contro nella nostra rapida analisi.

Play

Pro
Mike James ha toccato i 40’ nella gara di Kaunas, e in questo momento Curtis Jerrells non pare avere i numeri per reggere il doppio impegno campionato – EuroLeague. L’inserimento di un portatore di palla da «palcoscenico europeo» permetterebbe una gestione migliore delle forze per l’ex Panathinaikos, e un’arma in più anche in abbinata. Se le caratteristiche fossero poi quelle di un regista pura, la «diversità» sarebbe aggiunta di imprevedibilità nel roster.

Contro
Curtis Jerrells è stato decisivo (come altri) nella conquista dell’ultimo scudetto, e il suo rendimento attuale è figlio dell’infortunio estivo. Andrea Cinciarini, che in Italia ha dimostrato nell’ultima stagione di essere play da scudetto, può comunque regalare 10’ di buona attitudine. Con Nemanja Nedovic, infine, anche Mike James sarebbe sgravato di pressioni e palloni.

Guardia/Ala

Pro
Contro il Cska Simone Pianigiani ha ammesso la mancanza di elementi in grado di accoppiarsi con “3” puri come Will Clyburn o Cory Higgins. “3” puri, fondamentalmente, sta per guardie tiratrici con fisico e centimetri. Un giocatore simile garantirebbe alternativa reale a Vlado Micov, con caratteristiche totalmente differenti e un rendimento difensivo sostanziale.

Contro
Nemanja Nedovic è in grado di difendere anche sulle ali piccole (contro il Cska non c’era), e Mindaugas Kuzminskas (lo dice anche il fratello Saulius) predilige quella posizione, in cui è diventato prospetto europeo per l’Nba.

Ala/Centro

Pro
Tipologia di giocatore apprezzata da Simone Pianigiani sin dalla firma di Cory Jefferson, e comunque ribadita anche nelle prima conferenza stampa stagionale. Centimetri e peso da affiancare a Jeff Brooks ben prima di Mindaugas Kuzminskas, che nel ruolo ha dimostrato di non avere continuità.

Contro
Con due centri importanti, di cui uno di valore assoluto, e un Jeff Brooks che si è dimostrato più che sostanziale, il reparto lunghi può completarsi con l’atipicità di Kuzminskas e qualche occasione in più a Christian Burns, troppo fattore in LBA (7 punti e 6 rimbalzi in 17’ di media) per non poter essere un’alternativa soprattutto difensiva anche in Europa. Il “4”, poi, nel gioco di Simone Pianigiani è più un bloccante offensivo a cui viene richiesta perimetralità: logico fare un altro inserimento?

2 thoughts on “Un play, una guardia/ala o un lungo: qual è la vera esigenza di questa Olimpia Milano?

  1. Ciao ROM, oramai è tardi, ma la scelta di pagare la pensione anticipata a Theodore secondo te non era proprio evitabile? O si era veramente convinti di un apporto di Jerrels dal valore di 6°-7° uomo da EL?
    Poi, Rakim Sanders? Troppo ego, troppi caro o non si incastra con nulla?

  2. Theodore e’ bello da vedere, con quel suo modo di attaccare il ferro ma non e’ da EL, secondo me. Jerrels non e’ piu’ un ragazzino e paga l’infortunio di inizio stagione. Secondo me nei piani della societa’ era chiaro che non potesse essere piu’ quello degli anni passati ma con Nedovic in grado di portar palla l’impiego di Jerrels era gia’ programmato in maniera diversa, (piu’ da guardia) e piu’ limitato nei miniti di impiego. L’assenza di Nedovic ha sconvolto in po’ questi piani. E non scordiamoci che come guardia abbiam preso Della Valle che deve crescere molto ma che puo’ garantire minuti di qualita’ in EL e tanti minuti di qualita’ in LBA.
    Sanders? Bel giocatore. Ma non sempre in sintonia con il gioco di squadra.

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