La stella di James illumina la LBA: l’Olimpia è di un altro pianeta

E’ metà ottobre, è la seconda di campionato, molte squadre sono ancora in fase di rodaggio, i Playoff sono un’altra cosa e si parte da zero… Il mondo della pallacanestro italiana sta compiendo un ottimo ed encomiabile esercizio di prudenza per cercare di uscire da quella che oggi è qualcosa di più di una sensazione, piacevole solo per i tifosi milanesi: in Italia si gioca per il secondo posto.

Chi scrive non ha mai creduto ad una LBA competitiva negli scorsi anni, quando il livello tecnico ha talvolta toccato il fondo, per poi riaggiornarsi solo qualche mese dopo, sempre  con la freccia rivolta verso il basso. Quest’anno obiettivamente qualcosina in più si vede ed alcune realtà paiono aver intrapreso un percorso di crescita che non può che far bene al movimento. La naturale conseguenza sarebbe una maggior difficoltà per Milano, data per favorita regolarmente da 6/7 stagioni, nell’imporre la propria legge: è così? No, assolutamente, perché se le avversarie sono migliorate un poco, i biancorossi hanno un roster che è di molto superiore a quello di tutti gli anni precedenti. Il divario si è ampliato, e non di poco.

L’Olimpia passa con autorità a Bologna, casa di una Virtus assai interessante e mai doma, che potrebbe essere variabile importante nella corsa… al posto in finale. Giocherà ruolo chiave la gestione del doppio impegno, sebbene l’Europa di Champions League sia decisamente poca cosa, almeno sino all’atto finale o quasi.

I nostri cinque punti, che potrebbero, per una volta, essere riassunti in due semplici lettere: MJ.

  • Inutile girarci attorno: da anni, tanti, un giocatore come Mike James non si esibiva sui parquet italiani. Straordinario in tutto, sì proprio tutto, perché anche dove non eccelle particolarmente, copre le minime zone d’ombra con l’abbagliante luce di quanto propone nel resto del suo repertorio. L’abuso del termine “illegale” per una volta è giustificato. Gestisce la gara con uno show personale che diventa leadership e tranquillità trasmessa alla squadra, che ne beneficia immediatamente. E’ la LBA, un terreno in cui non ha e non può avere rivali. Nella due giorni di Supercoppa aveva palesato qualche limite se raddoppiato sul “pick and roll”: in due gare di campionato nessuno ha provato a metterlo in difficoltà in questo senso… Illumina il tardo pomeriggio di Piazza Azzarita con la stessa intensità con cui i migliori al mondo impongono la propria legge nei rispettivi tornei: il pubblico bolognese, competente come pochi, alla fine non ha potuto che applaudire.
  • Il tiro da 3 punti, quello che aveva preoccupato taluni durante il precampionato, per un eventuale e temuto abuso. 5 gare ufficiali e solo un giro sotto il 42% (32,4% vs Torino) che è poi la percentuale tenuta globalmente sinora. E se nella due giorni bresciana si era scollinato oltre i 30 tentativi (33 e 34 rispettivamente), le tre gare settimanali hanno visto una gestione assai oculata del rilascio da oltre l’arco: 23 contro Brindisi, 20 a Podgorica e 23 a Bologna. La cosa più importante? Non se ne ricordano più di 3 o 4 forzati o fuori dai giochi.
  • La protezione del proprio ferro in termini di rimbalzi offensivi concessi. Tralasciando la gara contro la Happycasa, test francamente poco significativo, i 31 rimbalzi offensivi concessi a Buducnost (20) e Virtus (11) sono troppi. E lo sono soprattutto in ottica europea, dove si troveranno animali da pitturato che potranno fare veramente male. Non è questione di soli centri, anzi. Il ritmo imposto da Milano, sempre alto, può essere causa di alcuni posizionamenti non perfetti in questo senso, perché le squadre avversarie sono portate ad accettare questo ritmo e, di conseguenza, le carambole possono risultare un po’ più casuali. Di certo la parola “tagliafuori” sarà udita spesso dalle parti del Forum in questi giorni.
  • Bologna è una buona squadra, senza alcun dubbio. Forse un filo corta, ma ha quintetto che in Italia può fare male a tanti, ben bilanciato ed in grado di proporre difficoltà differenti agli avversari. Qvale, Taylor, Martin e Punther in questo contesto appaiono vicini al concetto di “tanta roba”: un €uro sul fatto che se i felsinei dovessero trovarsi ben posizionati ai Playoff aggiungeranno un giocatore di alto livello per provare il colpaccio lo metterei senza esitazione.
  • 103 ed 88 punti a referto in campionato, senza grossi sforzi e senza prestazioni memorabili. 81 ed 82 in Supercoppa, 82 in Eurolega, sebbene contro una delle rivali meno accreditate. Milano resta squadra che vuole farne uno più degli altri, ma questa settimana sarà illuminante in questo senso. Real ed Olympics sono due squadre diametralmente opposte, contro le cui filosofie si avrà un assaggio della reale consistenza Olimpia. Potrebbero uscirne due gare assai differenti, magari una agli 85-90 e l’altra ai 65-70: non vi è assillo di vittoria, perché oggi entrambe queste rivali paiono di un livello superiore, magari anche non di poco. Sarà fondamentale essere sereni, come l’ambiente è oggi, e saper gestire qualsiasi risultato con quella serenità, con capacità di assorbimento di ogni verdetto, anche quello eventualmente positivo, che spesso porta nel lungo più insidie di quanto appaia al momento. Crescere costantemente nella prestazione: questo è il mantra di Pianigiani per questi primi due mesi, dopodiché si tireranno prima le somme anche in Eurolega. Quelle somme che in Italia forse non servono più, già da oggi.

3 thoughts on “La stella di James illumina la LBA: l’Olimpia è di un altro pianeta

  1. Concordo su tutto. James e’ davvero un giocatore “illegale”. Con Milano in piena salute, non c’e’ partita con nessuno, in lba.
    Credo tuttavia si debbano concedere piu’ minuti a Burns, DellaValle, Fontecchio e Cinciarini per non arrivare gia’ a febbraio senza benzina. Anche a costo di perdere qualche gara qui in Italia.
    Anche secondo me Bologna e’ una buona squadra e potra’ fare bene.
    Vediamo ora cosa succede giocando con squadre di un altro livello: vincere almeno una delle prossime due sarebbe proprio bello!

  2. Certamente i nostri due esterni, James e Nedovic sono stellari, se poi aggiungi Micov, la coppia di giovani lunghi, e Brooks che ha Kuzminskas come cambio, beh, in LBA non vedo proprio competizione.

    Pianigiani ha certamente un potere contrattuale superiore a tutti quelli che l’hanno preceduto, ma ciò detto penso che la fonte della squadra di oggi sia lui, che ha dimostrato di essere capace di creare gruppi significativi come questo.

    Il resto del gruppo deve crescere, ma credo che possa farlo, perché di sicuro Cinciarini non è quello visto ieri pomeriggio; Della Valle va a corrente alternata – bene con Buducnost, male ieri con Bologna – come tutti quelli che stanno imparando; Bertans può giocare molto meglio di così.
    Fontecchio ci serve grazie alle regole assurde e inefficienti della Lega, ma chiaramente non è giocatore per questo livello di basket.
    Non gli mancano il fisico né la voglia, ma gli manca purtroppo la cosa più importante, ovvero la testa.
    Anche ieri che avrebbe potuto rischiare qualcosa, visto che in campo sarebbe rimasto lo stesso, s’è oscurato da solo con scelte discutibili, con una passività disarmante.
    Peccato davvero.

    Pianigiani ha detto che con quel quintetto, Milano può permettersi di provare a restare in partita con altri quintetti, per poi chiuderla quando vuole. Appare chiaro che sia così, ed è consolante per tutti noi tifosi di Milano.
    In Europa non sappiamo, ma lo vedremo presto.
    Non questa settimana, che secondo me sono sfide che non contano – neanche in caso di vittoria, come dici giustamente, vittoria del resto molto improbabile – perché partite di un livello che ancora non è il nostro.
    Contano, e ci misureremo, le partite con le squadre con cui ci contendiamo i due posti rimasti per i PO, e naturalmente le partite con le ultime della fila, che si devono vincere tutte, come abbiamo iniziato a fare.

    A me non piace il sacrificio di uno dei due lunghi in Italia, perché mi sembrano più utili insieme di quanto non possa essere un Bertans in più, che praticamente è un doppione di Della Valle, a sua volta sostituto di Nedovic.
    In Italia DV può giocare, non sarebbe meglio stare sicuri sui lunghi?
    Ciò detto, se Burns si adegua alla velocità che abbiamo visto ieri, dove ha fatto un partitone, beh… le scelte sono più facili.

    Segnalo due cose: la prima che mentre in Spagna hanno diminuito le squadra della massima serie, da noi le aumentano.
    Pessima idea, chiaramente figlia di logiche comprensibili, ma perdenti – come tutto quello che va contro la qualità.
    La seconda che purtroppo ci tocca subire il commento osceno di Sconocchini su Eurosport Player: una somma di banalità senza fine che guastano l’atmosfera.
    Ho scritto direttamente a loro, più volte, già dall’anno scorso, ma questa settimana m’è toccato in cronaca per ben due volte di fila.
    Non mi resta che sfogarmi qui, senza più alcuna speranza.
    Scusatemi.

    (palmasco)

  3. Una vittoria (improbabile) con Real o Olimpiakos questa settimana ci darebbe oltremodo fiducia e non guasterebbe ai fini della classifica.
    Io credo che Milano non sia tra le papabili ai play off di eurolega ma, viste anche le altre competitor, si puo’ comunque provarci. Alla fine credo che passera’ una piuttosto che l’altra magari per un dettaglio. Una vittoria con una BIG non puo’, dunque, che essere ben accetta. Certo e’ che per sperare nei play off bisogna vincere sempre con le piu’ deboli e provarci con quelle di pari valore.
    Secondo me, invece, a Fontecchio si dovrebbe regalare un’altra oppurtunita’: non dimentichiamoci che e’ ancora molto giovane.

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