Tre date per capire se, infine, questo tricolore sia stato effettivamente scontato

La stagione si è ormai conclusa da tempo, e per il «Pianigiani I» il risultato è stato il medesimo del «Banchi I» e del «Repesa I»: Scudetto.

Un trofeo dovuto, ma non scontato. E nei prossimi giorni analizzeremo quelle che sono le differenze del «dopo». Ovvero, lo stato del Simone Pianigiani post-scudetto, rispetto ai suoi due predecessori.

Ma, appunto, ora torniamo all’essenza di questo scudetto. Su Basket Magazine dello scorso mese, accingendoci alle Finals Lba, avevo ricostruito la stagione milanese brevemente, passando per alcuni punti focali. L’intento? Ripassare «a freddo» alcuni passaggi fondamentali, cercando di dargli il giusto valore. Buona lettura, se vorrete.

Una strana stagione

Strana stagione quella dell’Olimpia Milano. Il fallimento di Jasmin Repesa, la scelta Simone Pianigiani, la rivoluzione del roster. Un nuovo progetto, il terzo in cinque anni, che nasce in un’atmosfera di diffidenza, in una città che produce pressione silenziosa, quasi subdola.

Un rientro in patria complicato per il coach senese, nella piazza che lo aveva eletto «braccio armato» del «bau bau» cestistico Ferdinando Minucci, ma forte del titolo nazionale dove Maccabi Tel Aviv è sinonimo di monopolio. I biancorossi nascono come inno al pick and roll, con il playmaker Jordan Theodore ad attaccare il ferro e la guardia Andrew Goudelock a colpire dalla distanza, spalle del colossale Patric Young giunto dai greci dell’Olympiacos. Sarà una storia, a dire il vero, ben diversa, oscurata per molti versi dalla dannazione della favorita. Se fosse una questione di date cruciali, ne potremmo ritrovare tre.

9 novembre 2017

L’Olimpia Milano cade 62-94 in casa con lo Zalgiris Kaunas in EuroLeague. La società si confronta con un ribadito sentimento di inadeguatezza europea, complice il record 1-5 nel massimo teatro continentale. La coppia Jordan Theodore-Andrew Goudelock produce serie deficienze difensive, l’ala USA Cory Jefferson non pare adeguata agli obiettivi. Torna allora Curtis Jerrells, per tutti «The Shot», amuleto vivente di quell’ultima Milano vincente fuori dai confini nazionali. I biancorossi, in Europa, risponderanno con gli emozionati successi contro Valencia e Bamberg.

16 febbraio 2018

L’Olimpia Milano crolla sotto i colpi di Cantù alle Final Eight di Coppa Italia, il 105-87 è una condanna piena al primo obiettivo stagionale di Simone Pianigiani. Jordan Theodore si arrende ad un problema alla caviglia sinistra. La società, che ad inizio 2018 ha strabiliato il mercato europeo con il colpo Midaugas Kuzminskas, interviene nuovamente, chiudendo nel giro di pochi giorni il rapporto con Patric Young, e di fatto mettendo da parte il play lituano Mantas Kalnietis. Risultato? Sette successi in fila in LBA.

9 maggio 2018

L’Olimpia Milano è sconfitta nell’ultima giornata di campionato a Venezia, e dopo quattro anni perde il primato al termine della stagione regolare. Dopo un lungo tira e molla, che passa anche per paventati alibi in sala stampa, Simone Pianigiani serra i conti sulle rotazioni di fine stagione, escludendo un Jordan Theodore mai davvero tornato a pieno regime dopo l’infortunio di Firenze. In questo caso, il risultato è cosa di questi giorni. L’Olimpia regola 3-0 Cantù (sì proprio Cantù) e si ritrova al cospetto del primo, vero, fondamentale test senza uscita, la Leonessa Brescia.

La squadra di Andrea Diana ha saputo dare continuità ai primi, promettenti passi nel massimo campionato nazionale. Cuore pulsante di un mondo entusiasta e partecipante, la Coppa Italia è stato il «vorrei ma non posso», i playoff scudetto un viaggio «senza approdo certo». Matteo Bonetti l’ispirazione, Graziella Bragaglio il braccio del comando, Sandro Santoro l’occhio della creazione, il coach livornese a far quadrare il tutto in campo con una trappola annunciata: la zona 3-2. L’Olimpia lo sa ma cade nel tranello, la cronaca della «sovversione» di gara-1 è tutta qui. Dopo il 3-0 nel derby più sentito, Milano palesa nuovamente elementari fragilità, inginocchiandosi alla vera «sensazione» di questa annata, Michele Vitali. Il fratello minore ha saputo prendere per mano anche l’esempio Luca, capitalizzando la stagione della consacrazione, 12.9 punti per 3.6 rimbalzi nelle trenta giornate, negli strabilianti numeri dei playoff, 14.3 per 5. Eroe dei due mondi, in attacco come in difesa, il classe 1991 bolognese è oggi uomo-mercato di primaria importanza, con l’offerta di rinnovo a Brescia sul tavolo, ma anche gli interessi di Dinamo Sassari, Scandone Avellino e Bayern Monaco soprattutto.

Simone Pianigiani, però, scontratosi sul muro annunciato anche da Google Maps, riesce ad aggirare l’ostacolo con sorprendente agilità. Niente di scontato, anzi, perchè gara-2 è dominio, ma gara-3 è frutto solo ed esclusivamente dei 14 punti di Andrew Goudelock nel quarto quarto. Sono i colpi che rendono incerto lo sguardo di Andrea Diana, sono le conferme del buon lavoro del coach senese, perchè forse, una quarta data, c’è. 6 maggio 2018. Il mercato esiste ovunque, e si fa per tempo. Ma a Milano diventa altro terreno di discordia, e Andrew Goudelock su Twitter si definisce di fatto tradito dal club che arriva ai dettagli con Nemanja Nedovic e Amedeo Della Valle. Non è la prima volta, ad aprile il numero zero aveva già augurato «buona fortuna» al serbo di Malaga, ma la società non rompe, multa e anzi si confronta, e il prodotto è la serata di Montichiari. Lì Andrea Diana trema, lì si gioca la carta Lee Moore per Dario Hunt, ma questa volta il killer sarà Kuzminskas…

2 thoughts on “Tre date per capire se, infine, questo tricolore sia stato effettivamente scontato

  1. Scontato non era, il titolo, vista la difficolta’ con cui e’ arrivato. Verto va dato atto a coach e staff di aver fatto scelte difficili e di averle portate avanti.
    Vedremo quest’anno se si riuscira’ a confermare il titolo.

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