Quel che può essere Burns. Il quintetto atipico con Brooks secondo Recalcati

Una mattinata per parlare di Christian Burns. Parlo in prima persona, una volta tanto. Ho avuto la fortuna di ricostruire la sua carriera pochi mesi fa, per BasketMagazine. E tra una cronologia e l’altra, sono capitati alcuni spunti interessanti anche per la Milano che sarà.

Partiamo con quel che è stato. Per farla breve, nell’estate 2011 Phil Goss consiglia Christian Burns (giocarono insieme all’Azs Koszalin in Polonia) a Carlo Recalcati, ma gli israeliani del Netanya hanno argomenti più convincenti. Burns gioca da ala piccola, il 13 novembre segna 28 punti contro il Maccabi Haifa, e il 4 dicembre 22 contro l’Habikaa. Però a fine dicembre il ginocchio va ko, e la stagione termina lì.

Nell’estate 2012, nel corso di work out alla Summer League di Las Vegas, a bordo campo c’è Sandro Santoro, oggi GM della Leonessa Brescia, allora uomo di mercato della Sutor Montegranaro proprio di Carlo Recalcati: «Rimasi subito impressionato dalla sua fisicità. Recalcati voleva quel tipo di giocatore: un “4” che potesse scalare a “5”. Si presentò da noi con  la gamba operata che aveva un tono muscolare inferiore di otto centimetri rispetto all’altra. Ma con il piano di lavoro del nostro preparatore Renzo Colombini, e la sua professionalità, non saltò neanche una partita».

Sono queste le basi del vero mvp della LBA 2017-2018. Dopo le Marche c’è la Russia, a Krasnoyarsk, la Repubblica Ceca, a Nymburk, addirittura Dubai. Quindi Brescia, ancora da Sandro Santoro.

Ma a prescindere dalla sua storia, che giocatore è Christian Burns? Ecco Sandro Santoro: «Sarebbe un peccato non lasciargli esprimere quello per cui ha tanto lavorato in questi anni. Christian può fornire fisico e intensità. Se questa cosa non funziona in EuroLeague, allora evidentemente non ho capito nulla di questa competizione. Può starci, eccome»

Poi c’è Carlo Recalcati, che da coach ci porta in profondità: «E’ un giocatore da dentro-fuori, cui piace rollare senza avere ingombri. In un roster che prevede con continuità un “5” stanziale, può andare in difficoltà. Ma se si prevedono quintetti atipici, ecco che può lasciare il segno». Dunque, con Tarczewsky e Gudaitis ci potrebbe essere qualche difficoltà: «La coesistenza con Jeff Brooks e Mindaugas Kuzminskas potrebbe essere assolutamente felice». E in difesa? «In Lba, più che in EuroLeague, va sicuramente in difficoltà con “4” molto rapidi. La sua forza è quella di saper marcare ogni pivot, anche in Europa».

Conclusioni? Christian Burns può avere impatto difensivo in EuroLeague e offensivo in LBA, dove il turnover forzato degli stranieri potrebbe portare Kaleb Tarczewski (come in questa ultima stagione) a lungo in tribuna, e la coppia “italica” Burns-Brooks a condividere, gioco-forza, lunghi minuti in campo. Parola di Recalcati.

Alessandro Luigi Maggi

3 thoughts on “Quel che può essere Burns. Il quintetto atipico con Brooks secondo Recalcati

  1. Non voglio sembrare pessimista ma in coppa non lo vedo cosi’ impiegabile, se non con scarso minutaggio. In Italia certamente si’, “sacrificando” pero’ uno dei due centri titolari. Idea, questa, che non disdegno affatto: un maggior tournover puo’ garantire maggior freschezza a chi gioca in Europa.

  2. Non volevo dire che e’ un problema. Piuttosro che non mi sembra adeguato.
    Siamo in linea, dunque. 🙂

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