In campo per gara-2: la più grande ambizione è non aver vissuto un’isolata emozione

Si torna in campo alle ore 20.30, e la più grande ambizione è non aver vissuto un’isolata emozione. Tra Milano e Cantù, chi è stato troppo … per essere vero? Domanda lecita, la cui unica risposta arriverà dal campo.

Tornando a gara-1, alcuni importanti fattori.

– Milano ha tirato con il 59.2% da 2 e con il 50% da 3, andando 23 volte in lunetta e concludendo con il 73.9%. Non male, certo, ma non è stata una giornata di grande «stupore». Perchè a parte alcune conclusioni, chi ha mai pensato nei 40’ che quella fosse una serata da «entra tutto»? Pochi, pochissimi, perchè con una discreta difesa, il totale controllo dei rimbalzi, e una dovuta dose di transizione, l’Olimpia ha costruito tiri FACILI;

– Momenti di flessione. Ci sono stati, come sempre, come in ogni squadra. Ma questa volta Milano non è andata in crisi, anzi. 2 punti nei primi 5’ del secondo quarto? La risposta sono stati 13 nei successivi 3’. Avvio di terzo quarto «folle», per dirla alla Pianigiani? Il risultato sono stati 29 punti in 10’, secondo quarto più prolifico dopo i 33 del primo.

– Competenza. L’Olimpia, a Firenze, patì l’aggressività di Cantù in avvio di gara, senza più riuscire a rientrare. I 33 punti del primo quarto sono la miglior dimostrazione dell’appreso concetto;

– Cantù. La squadra di Sondini ha tirato con il 47% da 2 e con il 33% da 3. Numeri non per forza malvagi, e qui sta il grosso problema per la squadra comasca. Perchè Milano ha comunque sbagliato, 11 palle perse, e alla fine preso, nonostante il 45-29 a rimbalzo, solo 6 conclusioni in più (69 a 63), con viaggi in lunetta similari (23 a 22). Dunque, inutile girarci intorno: l’unica speranza di Cantù è il controllo emozionale del match, partendo dalla palla a 2. Senza controllo iniziale, la squadra di Sodini non ha chance, figlia di una batteria piccoli ad alto tasso istintivo;

– La situazione. Olimpia che non dovrebbe modulare le scelte di gara-1, con Jordan Theodore, Mantas Kalnietis e Amath M’Baye in tribuna. Coach Sodini rinfrancato dai 15’ di Andrea Crosariol, utili ad allargare le rotazioni rispetto al finale di stagione regolare.

One thought on “In campo per gara-2: la più grande ambizione è non aver vissuto un’isolata emozione

  1. Concordo sul fatto che Cantu’ abbia poche chances contro questa Milano. Pero’ non crediamo che i nostri problemi si siano dissolti improvvisamente. Giocando ogni due giorni ci si deve attaccare alle proprie certezze e per Milano mi sembra che non siano poi tantissime, in chiave scudetto. Certo: questo quarto e’ abbordabile e dobbiamo superarlo.

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