La domenica cinguettante dell’Olimpia Milano

E’ stato poco più di un buon allenamento agonistico quello che ha consegnato a Milano la vittoria numero 22 in campionato, nell’attesa di capire se la sfida di mercoledì al Taliercio vorrà dire primo o secondo posto in vista del Playoff. Dovesse arrivare una vittoria, l’Olimpia confermerebbe il primato in stagione regolare per il quinto anno consecutivo, visto che l’ultima volta che non accadde fu nel 2013, concluso al 4to posto a quota 19 vittorie ed 11 sconfitte.

Nell’impossibilità attuale di avere una reale idea di chi possa essere l’avversario nei Playoff, date le mille combinazioni possibili che riguardano Cantù, Varese, Bologna, Cremona e Sassari, l’attenzione va appunto alla sfida con la Reyer, da molti accreditata come la sfidante numero uno dei milanesi per il titolo.

Ma è inutile negare che il piatto di portata del Forum sia stato di gran lunga superato dall’antipasto pomeridiano giocatosi su Twitter: chef stellati, Andrew Goudelock e Jordan Theodore.

  • Il numero 0 nativo di Stone Mountain ci fa sapere sul social network dell’uccellino che «la cosa peggiore che possono fare le società è mentire ai giocatori come fossero stupidi. Ciò rende le cose 10 volte più difficili alla squadra…». Però! Mica male come introduzione ai Playoff che iniziano tra tre giorni. Il riferimento alla faccenda Nedovic, con tanto di smentita Olimpia, dopo il primo ironico cinguettio di “AG0”, seguito però dalla conferma arrivata sul web (Chema de Lucas su tutti) con tanto di cifre e durata contrattuale, è abbastanza facile da individuarsi. Come è altrettanto facile comprendere che la situazione sia abbastanza complicata, con l’arma offensiva numero uno a disposizione di Pianigiani, ormai alla terza esternazione in poco più di 4 mesi, che esprime notevole disagio. La palla è in mano alla società, mentre al coach è richiesto ora un notevole miracolo gestionale, sperando che non venga lasciato solo come accadde in passato con alcuni suoi predecessori.
  • Parrebbe di minore importanza l’accenno, sempre cinguettante, di Jordan Theodore a chi «pugnala alle spalle». Il giocatore stesso, capito che lo sfondo biancorosso della sua esternazione non faceva troppo bene all’ambiente, chiariva di lì a poco che si trattava di questione personale. L’ambiente milanese tutto lo spera, nell’attesa che il recupero dall’ennesimo intoppo del playmaker possa restituire un giocatore almeno di rotazione a Pianigiani.
  • Che la partita contro una Pistoia in gita di classe non potesse essere nulla di così interessante lo sapevamo tutti, che però ci fosse necessità di tale e tanta mostarda nel sandwich biancorosso, non potevamo nemmeno immaginarlo. I social network sono una “brutta bestia” talvolta, e quella libertà di espressione che portano con sé diviene in un amen la maggior causa di autogol clamorosi. Succede a noi tutti, succede a campioni e non: succede quando la libertà si traduce nella schiavitù del voler a tutti costi rendere pubblica una situazione di disagio. Che si amplifica nel modo più sbagliato. Lungi dal voler sapere cosa ci sia dietro, a parte il chiaro significato del tweet di Goudelock, è evidente come sia richiesto un pronto intervento societario sulla faccenda, intervento che ci sarà, per evitare un’implosione che sarebbe sinistramente simile a diversi recenti accadimenti. Non potendo dimenticare che di questo tempi, lo scorso anno, un Raduljica reduce dalla miglior prova stagionale, lasciò (o fu spedito) la nave biancorossa che affondò di lì a poco con Trento. Personalmente, come lo fummo con Repesa, ci sentiamo vicini a coach Pianigiani, che come ogni coach vorrebbe e dovrebbe soltanto poter allenare la squadra, secondo le sue capacità, nel momento cruciale della stagione.
  • Scudetto, parola magica. Chi lo vince? Come in ogni campionato di livello abbastanza basso, non si sa. perché quel livello basso è perfettamente attestato dalla mancanza persino di una squadra leader. Milano è più talentuosa e profonda di qualsiasi avversaria, ragion per cui resterebbe favorita. Perché il condizionale? Perché il recente passato insegna e perché Venezia, su tutte, pur non essendo il Fenerbahce, va in campo sapendo cosa fare  e lo fa bene, piaccia o non piaccia quel sistema. Non dimentichiamo che ha preso confidenza con la vittoria nelle gare che danno titoli, anche quando di importanza assai relativa come la FIBA EUROPE CUP, quarto trofeo continentale. Ai lagunari si aggiunge una Brescia solida, ben strutturata e ben allenata, nonché quella Trento che, se gli dèi del basket esistessero veramente, avrebbe grandi crediti da riscuotere. E che gioca bene, difende meglio ed é allenata meglio di tutte. Se Avellino pare una bomba in grado di esplodere contro tutti, ma più spesso contro sé stessa, le altre potenziali squadre da Playoff non scherzano nulla ed in questo contesto possono fare molto male a tutti.
  • Che Olimpia troveremo ai Playoff? La risposta è chiarissima: non si sa. Tecnicamente è difficile pensare ad una crescita laddove si è faticato ad avere un gioco per tutta la stagione, mentre l’abitudine ad impegni ravvicinati di un certo livello dovrebbe fare tutta la differenza del mondo. Averne poi 10-11 da ruotare sempre è vantaggio notevole, ma questo porta al tema principale, ovvero le gerarchie ed i due dubbi fondamentali che si portano dietro, ovvero Theodore e Kuzminskas. JT sarà della partita veramente? Sono diverse settimane che apprendiamo della necessità di reinserirlo poiché fondamentale: sono parole di circostanza o verità? Mai fatto realmente, pur con il giocatore disponibile. In che condizione era ed è? Di tempo non ce n’è più e toccare la struttura agli ordini di Cinciarini può essere assai pericoloso. L’ala lituana, talentuoso fantasma degli ultimi tre mesi, è seriamente la prima scelta davanti ad M’Baye nel ruolo? Da ciò nasceranno le esclusioni necessarie, da regolamento e da numero. da ciò nascerà l’Olimpia dei Playoff. Che è favorita, ma pochi considerano ormai tale.

 

One thought on “La domenica cinguettante dell’Olimpia Milano

  1. Il quadro che hai dipinto circa i rapporti societa’-giocatori e’ imbarazzante. Testimonianza ulteriore, secondo me, dell’incapacita’ grnerale di questi dirigenti.
    Quanto ai play off non credo proprio che questa Milano sia la favorita. E’ vero, non ci sono squadroni (anche se Venezia e’ completa, compatta e ben allenata) ma questa Olimpia insicura, senza gioco e nemmeno gerarchie, probabilmente si sciogliera’ di fronte alle prime difficolta’. Spero di no, naturalmente, ma non vedo un finale di stagione molto diverso da quello dello scorso anno.

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