ROM in Prime Time – Ma cosa possono dare i primi tre nomi di mercato?

Flash di mercato, in attesa di Olimpia Milano-Vuelle Pesaro in programma domenica alle ore 17. Quale potrebbe essere la Milano del futuro? Certamente con Simone Pianigiani in panchina, per il contratto sino al 2020 firmato, e per le parole di oggi affidate al Corriere della Sera dal presidente Livio Proli. E probabilmente con Nemanja Nedovic, Mike James e Christian Burns. Ma cerchiamo di capire, ad un primo sguardo… se questi saranno volti del cambiamento.

Nemanja Nedovic

In ballo ci sarebbe un contratto triennale, che a Malaga avrebbero ormai già accettato come inevitabile secondo Diario Sur. Classe 1991, 14.1 punti per 4 assist a gara in Acb, che diventano 16.8+4.8 in EuroLeague. Il serbo è diventato la prima opzione offensiva dell’attacco di Joan Plaza dopo il «parziale» fallimento di Ray McCallum. Non un play, può reggere tre ruoli in Europa in attacco come in difesa. A Milano garantirebbe fisicità, velocità in transizione, difesa e aggressività, uniti ad un atletismo sconosciuto nel reparto esterni;

Mike James

Anche qui, triennale che attende una firma dopo il corteggiamento «lampo» della passata stagione. A Milano il play USA sarebbe il giocatore credibilmente più pagato, un beneficio non da poco per un elemento che cerca un ruolo «centrale», da «prima donna», in un club di EuroLeague. Tiratore mortifero, accentratore nei momenti caldi, ha dimostrato di valere l’incarico al Baskonia in EuroLeague e in Grecia un anno fa, nella cruciale finale scudetto con l’Olympiacos. Giocatore simile a Goudelock e Theodore per predisposizione all’individualità, ha dalla sua la certezza di chi ha saputo affermarsi, e poi confermarsi, ai massimi piani europei;

Christian Burns

Credibile la firma su un 2+1. Reduce dalla stagione «della vita», a Cantù «fiuta» il titolo di mvp LBA a ragion veduta. Ha costruito la sua eccellenza in una squadra da transizione, senza centri stanziali, prediligendo la giocata «a due» con un altro lungo atipico (era così anche a Montegranaro anni fa, con Amoroso e Mazzola). Perfetto con Davide Pascolo, meno con Gudaitis e Tarczewski, dovrà nell’eventualità costruirsi una dimensione prettamente difensiva, perchè capace di difendere sui 5 anche in Europa.

Insomma, la Milano 2018-2019 potrebbe aggiungere (ma non finisce qui) due stelle di prima grandezza di EuroLeague, capaci di sfruttare le aperture di Mindaugas Kuzminskas (il 4 che si apre quando il piccolo attacca il ferro), ma comunque non battezzabili dalla distanza. Resta insoluta la «capacità» di servizio continuativo ai pivot Gudaitis e Tarczewski (ma quest’ultimo ancora non ha firmato il rinnovo), con Christian Burns a fornire una nuova dimensione di transizione soprattutto in Italia.

Alessandro Luigi Maggi

4 thoughts on “ROM in Prime Time – Ma cosa possono dare i primi tre nomi di mercato?

  1. Nedovic dopo la stagione che ha fatto chiamerà minimo 800k annui, Mike James verosimilmente non meno di un milione e mezzo, siamo sicuri che siano entrambi alla nostra portata?
    Su James poco da dire, non parliamo di Rodriguez o Shved ma comunque di uno che sposta, sarebbe il giocatore davvero forte in spot 1 che ci è sempre mancato. Non lo definirei tiratore mortifero perché da fuori non ha una grande mano (già meglio di Theodore però), per il resto descrizione perfetta. Nedovic talento notevolissimo che è esploso quest’anno, grande scorer ma meno solista di Goudelock e soprattutto non un telepass in difesa. Insomma poco da dire sui giocatori però rimane qualche dubbio sul fatto che siano entrambi alla portata economicamente.

    1. Nedovic ne prende 800 già a malaga , quindi rischi di darli una milionata più bau bau , quindi una follia per un cavallo pazzo come pochi , james non ci credo nemmeno se lo vedo , il pana se resta in eurolega e ‘ disposto a dargliene 2 all’anno , quindi fuori mercato per noi , anche per colpa del caro affitti …

  2. Parliamo di futuro che e’ decisamente meglio del nostro presente e del nostro recente passato. Quando sembrava che la squadra avesse trovato una specie di identita’, seppur non splendida, ecco che si perde in casa con l’ultima in classifica, gettando al vento anche il primo posto nella regular season. Ho l’impressione che Pianigiani sia riuscito a fare peggio dell’ultimo Repesa che ha perso in maniera indecorosa, e’ vero, ma solo perche’ aveva “perso” il controllo dello spogliatoio. Pianigiani perde perche’ non e’ capace. E non cerchio scuse con il carico di lavoro o con le assenze: questa Pesaro non puo’ mai battere una Milano con questo roster, a meno che Milano non vada in campo senza identita’ e senza gioco. E se succede questo e’ colpa del coach e dello staff tecnico.
    #viaPianigianiSubito

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