Le pagelle di ROM a questa EuroLeague – La bocciatura di Goudelock, l’eccessivo credito di Bertans, la prospettiva dei due pivot

RealOlimpiaMilano che mette un attimo da parte il mercato, visto che il percorso è lungo, e l’Europa da poco alle spalle. E allora torniamo sull’EuroLeague, e andiamo di pagelle conclusive.

Goudelock 4.5 – Momenti indubbiamente positivi con quattro gare sopra i 20 punti, ma la nota «incostanza» si è sommata ad un’inattesa «mancanza». Non tanto difensiva, anche se l’accoppiata con Theodore si è rivelata impossibile da coprire, quanto offensiva per un giocatore che non ha mai saputo essere totem intorno a cui raccogliersi. Ha davvero la qualità per essere un numero uno in EuroLeague? La risposta è prossima al no. Anzi…

Micov 6 – Elemento di grande affidabilità offensiva, al tiro come palla in mano. In difesa non ha saputo essere supporto, e suo malgrado si è ritrovato a confrontarsi con 1 vs 1 impossibili da reggere a livello fisico.

Pascolo sv – Simone Pianigiani ha deciso di non cavalcare i passi avanti evidenziati nel finale della scorsa stagione. Ingiudicabie.

Kalnietis 4 – Doveva utilizzare l’EuroLeague per conquistarsi il campionato di rincorsa. 20 gare inaccettabili, Bamberg a parte. Se le prestazioni contano qualcosa, emarginazione meritata.

Tarczewski 6.5 – Un anno fa, nel corso di playoff perdenti, dimostrò di avere numeri facili. Salito di livello, ha stupito tutti pur nelle difficoltà, come la difesa in post e la gestione dei falli. Resta uno dei prospetti più interessanti di questa EuroLeague, anche se la classe 1993 prevede un nuovo salto di qualità. Immediato.

Kuzminskas 6 – Arrivato troppo tardi per sovvertire, non ha incantato, ma ha comunque prodotto 10.9 punti di media. Rivedibile da “4”, potrebbe essere il fattore di innalzamento fisico della prossima stagione schierato da “3”.

Cinciarini 6 – Nelle prime 14 giornate vede il campo in 8 occasioni, superando i 10’ di media in tre gare. Chiude con 13’ di media, 24 presenze, 8 partenze in quintetto, 4.5 punti, 2.4 rimbalzi e 2.1 assist. In salita, si è preso l’Olimpia.

Cusin sv – 6 presenze per 4’ di media.

Abass sv – 10 presenze per 4.45’ di media. Ha poche occasioni nonostante la fisicità (utile soprattutto in difesa), ma non riesce neanche a coglierle pienamente per scarsità di letture.

M’Baye 5 – Avvii di gara leggendari, immancabili interruttori premuti in brevi attimi. A questi livelli la sua «individualità» non riesce ad essere né parte di «collettività», né luce accecante in grado di coprire ogni pecca. E in difesa, si fa notare solo a Istanbul nella decima giornata. Non ha la qualità per stare in EuroLeague.

Theodore 5 – I «rookie» sono tanti, milioni di milioni, e il suo nome sul mercato europeo non era certo di secondo piano. Nelle pesanti mancanze difensive (che diventano letali in accoppiata con l’amico Goudelock) trova freno alla lucidità offensiva, anche se lascia il segno in gare importanti e chiude con numeri di livello. Parzialmente bocciato ma non definitivamente, perchè dietro a quell’egoismo di interminabili atti, ci sono visioni che nessuno oggi possiede in questa squadra. Con un “4” vero, in grado di aprire il campo, il mondo potrebbe anche cambiare.

Jefferson 4 – Inadeguato. E spedito.

Bertans 5.5 – Ha un credito illimitato concesso a pochi nella storia recente milanese. Il tiratore puro (41% da 3 con 110 conclusioni tentate, non male) ispira sempre, e certamente l’assenza di transizione milanese lo penalizza, luce dimenticata in angoli bui del campo. Difensore intermittente, non dimostra di avere la forza per essere «valore in solitaria».

Jerrells 5.5 – Ambasciatore del «pianegianesimo» nella città in cui è «The Shot». Acquisto dal valore intrinseco esplosivo, ma che racconta di un’istintività pura non certo migliorata con gli anni. 9.5 punti di media con 2.7 assist non sono da buttare, ma il rendimento difensivo è precipitato. Inutile come cambio di Theodore perchè non sa essere «differenza».

Gudaitis 7.5 – Mvp di squadra, e serio candidato al titolo di giocatore «più migliorato» dell’intera EuroLeague. Inizialmente bollato per «molle» produce una stagione da 10.3 punti e 6.3 rimbalzi, esaltando quelle doti che in Lituania erano state frenate da qualche acciacco di troppo. Centro potenzialmente dominante nei prossimi anni, compone con Tarczewski una coppia con pochi eguali nel continente.

Coach Pianigiani 5 – Con l’esperienza di un paio di Final Four alle spalle, ci si attendeva una maggiore incisività nel «sovvertire» le negatività a stagione in corso. Invece la sua Milano manca nei momenti caldi, cedendo sì nei finali, ma in maniera netta e progressiva. Che perseverare sia diabolico è noto a tutti, ma bisogna comprendere le vie per non proseguire ad errare. Il primo anno è un alibi da concedere a tutti, anche a lui, che non ha mai perso il timone di mano. E vista l’esperienza di Firenze, non è cosa da poco.

Alessandro Luigi Maggi

3 thoughts on “Le pagelle di ROM a questa EuroLeague – La bocciatura di Goudelock, l’eccessivo credito di Bertans, la prospettiva dei due pivot

  1. Darei qualcosina di piu’ al Cincia: visti i limiti tecnici e fisici ha fatto bene, specie in regia, coinvolgendo i lunghi. E qualcksa in meno al ciach: non e’ di primo pelo, non e’ senza esperiena, eppure non son riuscito a vedere la sua “mano”. Ciao

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