Tornano i prepartita di ROM – Le chance di Theodore, la voce Trainotti e il mondo (controverso) dell’Aquila

Tornano i «prepartita» di RealOlimpiaMilano, e vi promettiamo che non mancheremo più l’appuntamento da qui a fine stagione, almeno in LBA. Tra poche ore, alle 18, Olimpia Milano-Aquila Trento, al PalaDesio, per il 22° round.

Primato da difendere per i biancorossi, contro quell’Aquila che chiuse la moribonda gestione di Jasmin Repesa pochi mesi fa. Buscaglia che era sempre stato un pessimo cliente per il coach croato, visto il precedente in EuroCup, ma che in una semifinale scudetto aveva spalancato ogni scenario, anche ottenere la panchina più ambita del panorama nazionale. Occasione non ricevuta, e a pochi mesi di distanza, il mondo si è certamente modificato.

Meglio partire da Milano comunque, record 5-1 in questo girone di ritorno, quattro vittorie in fila dopo il ko del 28 gennaio a Varese. Simone Pianigiani arriva al confronto forte del 55-74 della gara di andata, ma anche di rinnovate certezze dopo il fallimento di Coppa Italia. La bocciatura si chiama Mantas Kalnietis, Amath M’Baye non vede il campo dalla gara con Capo D’Orlando (18ª giornata), e allora la curiosità è per il 12° posto.

Jordan Theodore, assente dalla gara di Coppa Italia con Cantù, è tornato ad allenarsi in settimana. La novità è il suo ritorno al «ballottaggio», ma la decisione arriverà solo in giornata. Di fatto, le chance di rivederlo a comandare le operazioni non superano al 50%, con Kaleb Tarczewski (credibilmente) spettatore interessato.

Aquila Trento, che rispetto alla gara di andata ha cambiato anche leggermente aspetto. Dopo un avvio di stagione positivo, Chane Behanan è stato rispedito negli USA (G League), Filippo Baldi Rossi ha firmato con la Virtus Bologna, e Jorge Gutierrez non ha sfondato, e a prescindere dalle prospettive di ripresa, rivedrà il campo solo a Pasqua per un incidente domestico.

Due addii, un solo innesto, per quanto sostanziale: il rientro di Dustin Hogue, che ballò nel nulla “pitturato” della Milano di un anno fa. Ora l’Olimpia ha altro peso e altra presenza contro una squadra che, da sempre, rinnega le “consuetudini” del basket moderno, cercando a quasi doppia velocità la conclusione da 2 rispetto a quella da 3 (40.9 a partita contro 22.2, con il 33.5%).

Uomo del match, per chi come noi ama il mercato, il Gm Salvatore Trainotti. Accostato a Milano, nelle scorse settimane il dirigente negò a chi scrive la voce. Gioco delle parti, ma certamente Trainotti è prima di tutto uomo di gestione societaria, più paragonabile alla figura di Livio Proli che a quella di Flavio Portaluppi. Nel mondo dei rumors, la candidatura Trainotti è stata probabilmente spinta da chi vede un Andrea Trinchieri in arrivo, senza sapere dei rapporti di reciproca stima tra il GM trentino e Daniele Baiesi, oggi GM del Bayern Monaco.

Trainotti, che in una stagione non semplice, settimana scorsa ha deciso di chiudere ad ogni ricerca di mercato. Meglio attendere Gutierrez, nonostante i tanti errori del play messicano. Meglio puntare sulla crescita di elementi come Flaccadori e Franke, classi 1996, oltre che sulla consacrazione di Ojars Silins dopo le tante promesse reggiane. Senza dimenticare Toto Forray, che in questa stagione viaggia a 25’ di media.

Trento quindi. Quattro vittorie in fila come patrimonio, corsa playoff aperta: arbitrano Begnis, Martolini e Bongiorni.

5 thoughts on “Tornano i prepartita di ROM – Le chance di Theodore, la voce Trainotti e il mondo (controverso) dell’Aquila

  1. So che la matematica non e’ una scienza esattissima ma e’ successo anche stavolta…. senza JT la squadra “gira” meglio. E’ un peccato, ma bisogna prenderne atto, al di la della vittoria -impirtante per la classifica e il morale. Ciao

  2. Contro Trento non m’è piaciuto Pianigiani, e per me è la prima volta. Piano partita sbagliato, secondo me. Poi certo, se hai un Micov sontuoso come quello di ieri pomeriggio, e Goudelock che fa i canestri dei momenti decisivi inventando da par suo, e aggiungo anche un arbitraggio un po’ fiscale su Sutton (non nel secondo tecnico, ma nel primo sì), allora vinci lo stesso qualsiasi cosa tu faccia.
    Insomma la partita l’hanno vinta i singoli, perché la squadra non c’è stata. Ne è una prova importante, secondo me, che Gudaitis non ha fatto neanche un canestro su azione…
    Guardavo Hogue vicino a lui, Arturas gli dà tutta la testa, e così Tarcewsky che ha ricevuto un solo pallone in area, segnando, gli altri punti li ha trovati da solo a rimbalzo d’attacco.
    In questo non m’è piaciuto Pianigiani. Con lo strapotere fisico che hai in aerea, non giochi dentro? Non fai tornare la palla sempre, sempre, sempre in area? Che senso ha.
    Peggio: Pianigiani ne è convinto perché dichiara a fine partita che se avesse avuto JT capace di smarcarsi, avrebbe creato ancora più vantaggi, come se Cincia e Jerrels non abbiano fatto abbastanza punti e creato abbastanza situazioni…
    Quindi lui la vede così, ed è un gran pericolo per noi, secondo me.
    Perché stentare contro Trento come ieri sera non ci sta, e se non aveva ecc…
    Infine una nota su Kuzminskas.
    Non solo quale sia il problema, ma Pianigiani gli parlava e lui se n’è andato con le braccia basse e tese, scuotendo la testa, e con la faccia chiaramente schifata.
    Poi dice che non rende…

  3. Vero che la palla non e’ praticamente mai andata sotto pero’ ho visto blocchi, smarcamenti, diversi terminali offensivi e non solo P&R. Poi e’ vero che faticare contro trento non ci sta, anche se ho visto una squadra che combatte, che puega le gambe e si sbuccia le ginocchia. Tutta un’altra cosa rispetyo a Firenze o, comunque, cio’ che era sino a poche settimane fa. Kuzminskas? Un bel rebus. Un altro che qui dovrebbe spaccare tutti e invece….

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